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IL CAPRICORNO E L'INFANZIA RITROVATA 2^PARTE
a cura di Nazzarena Marchegiani
   
 
IL CAPRICORNO E L'INFANZIA RITROVATA 2^PARTE
L CAPRICORNO E L'INFANZIA RITROVATA 2^PARTE DI NAZZARENA MARCHEGIANI
Sorge una ovvia riflessione sul perché questo segno notoriamente governato dall’esigente e anziano Saturno, sia poi così rappresentativo del mondo infantile: Gesù Bambino, Babbo Natale, il nuovo anno bambino anch’esso, la Befana che elargisce doni sempre ai bambini. Generalmente e psicologicamente parlando, il ‘capricorno’, sin da bambino, è reso precocemente adulto da doveri e responsabilità tanto che il suo percorso di ‘crescita’ interna sembra svolgersi in maniera ‘contraria’ rispetto a tutti gli altri segni. Infondo è solo nella modernità che, per la prima volta l’infanzia è una condizione di debolezza tollerabile.
Non è il caso del mondo antico, dove tutti sembrano dimenticarsi di un’infanzia presumibilmente terribile, di cui nulla sappiamo perché nessuno ne parla mai per tutta la letteratura classica, greca e romana. Intravediamo qualcosa, a tratti. Nei bassifondi del Satyricon di Petronio, dove compare e scompare questa figura di schiavetto già cresciuto eppure ancora bambino, ancora bambino solo per l’età ma evidentemente reso già adulto dalla terribile circostanza di essere schiavo, un dolce schiavo bambino di due debosciati come sono i protagonisti del Satyricon che lo usano come un oggetto, anche sessuale. Un bambino nei tempi pre-moderni era un nulla, una non entità umana e giuridica. Il capo famiglia, il pater familias aveva totale diritto di vita e di morte sui figli, e le feroci leggi anti parricide dell’antica Roma testimoniamo il tentativo continuo di contenere foche tragedie familiari, rancori di figli covati probabilmente fin dall’infanzia. In tutta la letteratura classica solo Orazio, che si lamenta delle punizioni corporali del suo maestro di scuola, riesce a posare il suo sguardo su un ricordo precedente la vita adulta. E il destino dei bambini continuò per secoli a essere terribile, come possiamo vedere nelle favole. Il racconto dei genitori di Pollicino che abbandonano tranquillamente la prole nel bosco non potendo sfamarla ci parla di un comportamento non raro in quei tempi.
l racconto dei genitori di Pollicino che abbandonano tranquillamente la prole nel bosco non potendo sfamarla ci parla di un comportamento non raro in quei tempi
L’Ottocento scopre l’infanzia, e la scopre nei suoi romanzi. La fuga di Davide Copperfield dalla casa caduta nelle mani del patrigno è la fuga di un bambino, malgrado la circostanze siano molto dure. Davide però non è un bambino del tutto abbandonato come lo chiavo di Petronio: fugge a casa della zia Betsy Trotwood dove trova una base sicura che gli consente di continuare a essere bambino per il giusto tempo necessario della crescita. L’occhio di Dickens vede l’infanzia per la prima volta nella storia della letteratura e quindi anche della psicologia, ed è una scoperta meravigliosa. Ci si chiede come possa essere stato possibile che per secoli nessuno abbia mai raccontato nulla della propria infanzia con l’occhio moderno, incuriosito e introspettivo. Non vi erano le parole, non vi erano i pensieri, rimanevano solo i ricordi mai raccontati. In Italia Collodi ha svolto il compito di Dickens. Il suo burattino di legno che lentamente prende vita e si umanizza sembra quasi raccontare la storia della trasformazione della percezione dell’infanzia, che passa dal legno alla carne. E pensieri di bambini racconta Collodi, forse ancor più di Dickens: storie di compiti a scuola da fare, storie di giornate a scuola marinate, storie di litigi e botte con i compagni di classe, storie di giornate passate a letto con la febbre mentre i dottori vengono a visitarti, storie di mamma e papà, Geppetto e la Fata Turchina, storie di amici fin troppo intraprendenti che ti fanno intravedere il mondo adulto come Lucignolo. Storie di bambini, storie infantili.
Pochi anni dopo sarebbe arrivata la psicologia, dapprima la psicoanalisi con il piccolo Hans e Freud, poi con gli abissi di rabbia e invidia di Melanie Klein e poi tutta la psicologia dello sviluppo e dell’attaccamento con Donald Winnicot e John Bowlby a raccontarci tutto in maniera più scientifica. Ma furono Dickens e Collodi ad aprirci gli occhi. Da poco tempo ci siamo ricordati che siamo stati fanciulli. (VEDI TERZA PARTE - FINE)
 
   
 
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Frammenti Astrologici
   
 
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- Studiosa e Ricercatrice fa confluire nell'insegnamento dell'Astrologia anche altre discipline (esempio la Cabala)integrando e arricchendo i contenuti base.

- Presidente Centro Studi Il Risveglio