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IL CAPRICORNO E L'INFANZIA RITROVATA 3^ PARTE
a cura di Nazzarena Marchegiani
   
 
IL CAPRICORNO E L'INFANZIA RITROVATA 3^ PARTE
Occorre non dimenticare che il Capricorno appartiene al quarto quadrante zodiacale, in analogia, appunto, con l’Inverno e con l’avanzare dell’età umana. Il messaggio più intimo che il Capricorno suggerisce è che anche nell’invecchiare occorre non smettere mai di sognare, di gioire, di giocare, di progettare, di amare.
D’altra parte per il Capricorno e per i Saturniani in genere, il lavoro di ‘destrutturazione – costruzione’ non è cosa da poco e i tempi d’attesa autorealizzativa sono, per loro natura, molto più lunghi. Ecco perché, nel loro percorso di vita, appaiono più vecchi da giovani e più giovani da vecchi.
Ma la lezione è valida per chiunque si avvii verso l’età senile (Saturno = Senex): “invecchiare ringiovanendo” (Mercurio = Puer) può benissimo diventare l’antidoto contro le malattie tipiche dell’età avanzata per godere di una vita lunga e di una vecchiaia ancora ricca di interessi e soddisfazioni.
In genere, sin da bambino, il ‘capricornino’ è reso precocemente adulto da doveri e responsabilità tanto che il suo percorso di ‘crescita’ interna sembra svolgersi in maniera ‘contraria’ rispetto a tutti gli altri segni.
Infatti, Urano, che inizia a collegarsi con un ordine superiore nel settimo settore (Bilancia), in questa sede sembra ‘coadiuvare’ Saturno in un processo di ‘destrutturazione – costruzione’ di una personalità che, obbligata ad indossare troppo presto solide e rigide armature (difese), dovrà raggiungere il suo ‘tenero’ nucleo centrale per incontrare quell’infanzia mai avuta e per non perdere sensibilità e morbidezza suggerita dal segno opposto ( Granchio).
Il Capricorno che non riesce a fare questo passaggio lo si riconosce da una evidente somiglianza caratteriale con la ‘capra’, un animale scorbutico e poco socievole; dal prevalere, dunque, del malumore su altre emozioni che imprime nel volto del soggetto ‘pieghe’ evidenti di scontento e/o dal curvarsi oltremodo della schiena che sembra racchiuderlo sempre più su se stesso (la vetta appare lontana). L’analogia del tipo Capricorno con l’animale che lo rappresenta è sorprendente: solitario, capace di scalare la montagna con tenacia e attenzione tanto da acquisire una abilità particolare nel stare in equilibrio su pendii franosi e minimi spazi; dato che la vetta è piuttosto rocciosa e arida, ha imparato a nutrirsi di ‘poco’ ...dall’alto è possibile ammirare le comodità dei prati e dei camini fumanti, ma quelli appartengono al ‘collettivo’, alla casa paterna ad un sistema di regole e leggi al quale il Capricorno ha rinunciato per coltivare la propria individualità e indipendenza ovvero l’autonomia...totale.
In generale il Capricorno (decimo segno), collocato allo Zenit dello Zodiaco per aver direzionato la vocazione dettata dal Sagittario (nono segno), insegna che la sola ambizione non basta per arrivare in cima alla vetta dell’autorealizzazione, ma occorre tempo, costanza, disciplina e resistenza quali ‘ingredienti’ necessari affinché la vera FORZA si manifesti in consapevolezza, maturità e competenza.
Ma come già accennato più sopra: “per quanto possa diventare potente e autorevole, un senex carico d’anni e di esperienza, il Capricorno resterà sempre, nell’intimo, un puer, un fanciullo, un “fanciullino”, per dirla con le parole di un poeta del Capricorno (il Pascoli), che tiene ancora fissa negli occhi “ quella antica, serena meraviglia” della sua prima età (D. Mueller).
 
   
 
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- Studiosa e Ricercatrice fa confluire nell'insegnamento dell'Astrologia anche altre discipline (esempio la Cabala)integrando e arricchendo i contenuti base.

- Presidente Centro Studi Il Risveglio