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Il ritorno della Dea
a cura di Nazzarena Marchegiani
   
 
Il ritorno della Dea
Sembra ormai certo che la storia delle religioni e dell'umanità sia passata attraverso una preistoria in cui erano il femminile e il materno a dominare. Nelle opere di A. N. Terrin, troviamo un vero esperto per ciò che riguarda lo stretto legame del femminile religioso e questa nuova Era che andremo ad incontrare. Proprio come una madre, la terra sembra richiamare i suoi figli ad un amore più strettamente con essa connesso. San Francesco interpreta in pieno tutte le connotazioni di questa nuova religiosità. Nell'intera vita di Francesco, infatti, è riconoscibile una visione di Dio immanente e più partecipativa alla realtà: il suo Cantico delle Creature ne è la prova tangibile. Nella più antica storia delle religioni scopriamo molti miti e divinità al femminile e possiamo constatare che le dee non hanno un rapporto generico con la terra, ma sono costantemente legate alla natura.
*In Egitto, ad esempio, troviamo Nut, la dea del cielo o 'colei che si inarca'. Con il suo ventre, infatti, forma l'arco del cielo, mentre con le braccia e le gambe si appoggia alla terra formando l'immensa volta celeste. E'considerata la madre del sole e delle stelle. Sotto di lei è raffigurato Gheb, il dio della terra. Un'altra divinità egizia è Hathor, la dea della naturale fecondità: viene raffigurata sotto forma di vacca con, a volte, sembianze umane. Iside, invece, è la dea universale e lo diventò, per un certo periodo, non solo nel mondo egiziano, ma anche in quello greco, ellenistico, gnostico e latino.
*Nella Grecia antica scopriamo, addirittura, una vera dinastia al femminile: Gea o Gaia è la madre Terra che generò perfino Uranos, il dio del cielo. Rea (fluire) discende da Gea e indica il fluire di tutta la realtà ossia la Physis greca, la natura. Demetra è figlia di Rea. Come scrive Terrin: "...i riti connessi a questo mito sembrano confermare un rapporto stretto con la mistica agraria: oltre la vita breve e ripetitiva del ciclo stagionale si va verso una vita che si chiama 'resurrezione' e 'immortalità'...".
*Nella gnosi greco - ellenistica invece, Sophia appare in uno schema meno mitologico e più legato al rapporto Dio-Mondo. E'essenzialmente la donna divina ossia l'aspetto femminile del Logos.
*Nella storia delle religioni del Medio Oriente la Mesopotamia ha dato vita alla prima divinità femminile in assoluto: Inanna/Ishtar. Questo mito esprime amore, attrazione sessuale, vita e morte e racchiude, inoltre, i significati prestati a molte dee del Mediterraneo.
*In Frigia è Cibele che rappresenta la natura stessa in tutto il suo dispiegarsi (spesso viene identificata con Artemide che a sua volta si confonde con Diana di Efeso).
*Nel mondo latino in onore di Cerere si celebravano le cosiddette 'cerealia'. I festeggiamenti avvenivano nei giorni in cui spuntava il frumento (notare l'uso del termine 'cereale').Tellure è un'altra divinità legata alla natura e, come Cerere, indica, presso gli Italici, la funzione materna della terra: non per caso i movimenti terrestri vengono chiamati 'tellurici'.Flora, invece, è la dea della Primavera. Le 'florarie' sono feste dedicate a questo mito e sono caratterizzate da giochi scatenati e rappresentazioni oscene: il motivo sessuale assume un ruolo importante e naturale nella vita e nell'amore come lo è una certa aggressività e istintività. Anche 'Flora' è tutt'ora in vita in quanto come termine designa l'insieme delle piante coltivate o spontanee di un certo territorio.
*In India ossia nel Tantrismo, ogni donna è oggetto di culto perchè in ogni donna vi è la forza Shakti che si sprigiona con tutte le sue valenze. Shakti è l'energia universale e anche l'energia interna del corpo umano. La fanciulla che diventa donna è il mistero evolutivo che avvolge tutto l'universo: quindi rappresenta l'espansione e poi il riassorbimento cosmico. Nel tantrismo, dunque, l'immagine della donna dea diventa dominante: ecco che la sposa di Shiva è Durga, Parvati, Kali. Durga è la dea che ha in sè la forza vivificante delle foreste. Parvati è la Signora delle montagne. Kali,invece, è la manifestazione del lato oscuro e terribile della natura e della donna: essa esprime gli aspetti più distruttivi della natura stessa. A questo punto occorre dire che questo femminile primordiale sembra trovare riscontro nella teoria del matriarcato che lo studioso svizzero J.J.Bachofen scrisse nel 1861. Egli intendeva il matriarcato come un periodo storico precedente al patriarcato e affermava che esso costituiva "la poesia della storia". Per il Bachofen le strutture matriarcali erano documentate da fenomeni naturali e caratterizzate dalla priorità della notte, dalla precedenza della Luna rispetto al Sole, della terra rispetto al mare. Le cause del passaggio dal matriarcato al patriarcato e quindi alla discendenza patrilineare non si conoscono, ma certo è che dal II millennio a.C. è avvenuto il sorpasso dell'uomo sulla donna. Ecco allora che dio può essere considerato solo come un uomo, un giudice, un sovrano, un padre, un padrone. Si ha quindi l'imporsi della legge e dell'istituzione religiosa basata sull'autorità; nelle aree politeiste le dee vengono sottomesse agli dei, mentra là, dove si difende l'unicità di dio, si difende anche la figura maschile.
Nella religione del padre, dunque, il grande dio crea la sottomissione nella libertà; nella religione della madre predominerebbe l'istinto, l'amore e la fratellanza. C'è da aggiungere che mentre la religione della madre è strettamente legata all'ecologia, quella del padre si basa sullo sfruttamento della natura proprio per l'imporsi dell'elemento maschile che incita alla lotta, al dominio e al controllo dell'ambiente circostante. Così scrive Terrin: "L'Ebraismo, il Cristianesimo e l'Islam (religioni semitiche) sarebbero sempre più diventate religioni del padre anche a seguito del comando biblico: 'Sottomettete la terra (Gen.1,18)'.
La cultura della madre, dunque, porta con sé l'immagine di Dio dal volto più materno; un allentamento dei rapporti di autorità e di conseguenza ad una maggiore libertà ed anche ad una maggiore valorizzazione della donna. C'è chi teme che questo ritorno del femminile nasconda delle insidie per il 'maschio', ma il sentimento romantico, l'intuizione, l'esperienziale di cui è pregnata questa nuova cultura, non possono che aiutare quella parte di noi che presiede alla creatività e alla libertà e che non si sottomette alla logica del calcolo esatto e della scienza.
*Il femminile dunque concepito come apertura, come via verso una visione più ampia del mondo e della vita stessa. Per concludere occorre anche ricordare però che tutta la vicenda umana è disseminata di grandi risultati là dove la logica e l'intuizione hanno fatto sintesi, senza sopraffazione di sorta.
 
   
 
INFORMAZIONI SULL'ARTICOLO
 
Articolo del 1996 per il trimestrale Archè Bibliografia consultata: *'Il sacro off limits' di Aldo Natale Terrin *'New Age, la religiosità del post-moderno' di Aldo Natale Terrin
   
 
INFOMAZIONI SULL'AUTORE
 
Nazzarena Marchegiani è nata e vive a Santa Maria Nuova (An). Deve a Cesare Rocchegiani l'iniziazione alla comprensione delle 'energie sottili' attraverso il Jnana Yoga; con lui studia il Gurdjieff e l’Enneagramma. L’innata ‘ricerca del senso’ la porta a ‘migrare’ in varie direzioni: con Rèna Garazioti approfondisce la tecnica della Radiance Technique Real Reiki; con Sonja Luginbuhl sperimenta la regressione non ipnotica mirata alla maggiore conoscenza di sé, così via via fino a frequentare l'Istituto Superiore di Scienze Religiose.Scopre l'Astropsicologia e Lidia Fassio a Ravenna rimanendo molto colpita dalle 'assonanze' interiori avvertite attraverso le tematiche e la modalità di insegnamento proposte. Soprattutto il seminario dal titolo: ‘Il progetto del Sole’ segna in modo determinante il suo percorso di vita ricavandone delle ‘risposte’ per tanti anni ricercate. Per il sito Convivio Astrologico di Mary Olmeda ha scritto delle sintesi desunte dagli argomenti di discussione proposti nella omonima ‘mailing list’. Sintesi poi pubblicate su Linguaggio Astrale.
Allieva di Lidia Fassio, da circa 4 anni organizza per lei nelle Marche i suoi seminari e, per sua gentile concessione, tiene corsi propedeutici di preparazione ai suoi corsi.
Ha fondato il Centro Studi ‘Il Risveglio’ di S. Maria Nuova, ma grazie, soprattutto, alla collaborazione di quanti incontrati sul cammino.