Per ricevere informazioni inserisci il tuo indirizzo Email
 
       

 

LA LEGGE DELL’OTTAVA: IL PARADIGMA ASTROLOGICO DI VENERE - NETTUNO
a cura di Massimo Censi
   
 
LA LEGGE DELL’OTTAVA: IL PARADIGMA ASTROLOGICO DI VENERE - NETTUNO
Ogni tipo di materia nell’Universo, indipendentemente dal suo aspetto o dalla sua densità, è caratterizzato da vibrazioni. Queste ultime sono la diretta conseguenza di ciò che avviene in ciascun quark, elemento primario che costituisce ogni forma del micro-universo (protoni, elettroni, neutroni, etc. sono tutti composti da un numero variabile di quark).
L’Universo è governato da una legge fondamentale detta “legge del 7” o “legge dell’Ottava”. Questa legge spiega parecchi fenomeni della nostra esistenza, che altrimenti risulterebbero inspiegabili.Innanzitutto definisce che nell’Universo tutto cambia, non esiste nulla che possa rimanere allo stesso posto e con lo stesso stato di vibrazione. Tutto è in eterno movimento e si evolve scendendo o salendo di vibrazione, degenerando o sviluppando la propria frequenza vibrazionale. La salita o la discesa vibrazionale sono la condizione cosmica inevitabile alla quale nessuno può sottrarsi. C’è una regola fondamentale: se si considera un qualsiasi livello vibrazionale e il suo valore doppio, essi sono tra loro separati da una scala con 8 intervalli di differente ampiezza, definibili anche come livelli intermedi di vibrazione. L’ottavo gradino è la ripetizione del primo.
In musica questo fenomeno appare molto chiaro. L'ottava musicale, infatti, è così chiamata perchè composta di 8 note (DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI, DO), l’ultima nota è uguale alla prima, ma con una frequenza doppia.
In Astropsicologia il paradigma dell'ottava viene ben rappresentato dalla combinazione Venere-Nettuno, visto che sono 6 i pianeti che si frappongono fra questi (Terra, Luna, Marte, Giove, Saturno, Urano): in tutto fanno 8, compresi gli estremi della serie. Sono esclusi da questa ottava il Sole, Mercurio e Plutone. Lo studio della combinazione Venere-Nettuno nel Tema Natale di un individuo suggerisce quindi come lo stesso si porrà di fronte alla sua potenziale evoluzione spirituale (ascensione dell’ottava cosmica). Un’altra espressione della legge dell’Ottava viene dal mito biblico della creazione del Mondo: sei giorni di lavoro più un settimo nel quale Dio si riposa a sottolineare il termine di un ciclo completo.
L’Ottava cosmica nella forma del Raggio della Creazione rappresenta anch’essa un esempio completo della legge dell’Ottava.
P.D.Ouspensky ce la descrive molto bene nel suo “Frammenti di un insegnamento sconosciuto”. Il raggio di Creazione comincia con l’Assoluto, il Tutto, è il DO superiore della scala: Dio. Il SI è il processo di creazione che realizza l’entità universale, il Big Bang. Il raggio prosegue con il LA che rappresenta l’insieme delle Galassie e quindi anche quella in cui noi siamo, la Via Lattea. Attraverso il passaggio al SOL scendiamo al livello del nostro Sole (notare l’assonanza dei nomi delle note con gli oggetti descritti). Il FA rappresenta il mondo planetario che si configura con il nostro Sistema Solare e che contiene in se anche il nostro pianeta Terra. Il MI rappresenta la vita organica sulla Terra che fa da filtro a tutte le influenze che la Terra stessa riceve come individualità cosmica da tutti gli altri pianeti, nonché dal Sole e dalla Luna. Ogni elemento della vita organica sulla Terra deve compiere una porzione infinitesimale di un grande progetto: tale porzione di progetto è scritta nella carta del cielo che contraddistingue l’istante di entrata in vita di quella particolare entità organica. La Luna, infine, essendo un satellite del nostro pianeta è ad un livello inferiore del raggio di creazione: il RE. Il DO successivo inferiore rappresenta il Nulla. Quindi tra il Tutto e il Nulla c’è un’intera scala di ottava. Se ora riprendiamo l’ottava musicale e consideriamo anche i 5 semitoni diesis/bemolle, che si frappongono ad alcune note principali, otteniamo in tutto 13 livelli di frequenza/vibrazione. Intuitivamente il 13 è un numero molto importante (vedi antiche civiltà, es. Maya). 13 sono anche gli scalini da dove scendono due angeli con la tromba intenti a svegliare il Giacobbe dormiente (Vedi figura tratta dal Mutus Liber, una delle opere magne dell'alchimia). Sembra che 13 siano stati anche i livelli di caduta che Adamo ed Eva precipitarono dopo aver commesso il peccato originale. La religione derivante dal termine re-ligere, nel senso di ricongiunzione a Dio, dovrebbe quindi esplorare l'essenza intima di questi 13 scalini. L'Angelo che suona la tromba per suscitare il risveglio dell'Umanità è un archetipo che viene raffigurato nella lama n.ro 20 dei Tarocchi.E' questa una carta di estasi e di rinascita profonda, oltre che la rappresentazione di una preghiera finalmente esaudita. Raffigura l'ultimo passaggio prima della realizzazione spirituale del Mondo (ultimo archetipo-arcano, lama n.ro 21.)
Nella carta “Le Jugement” viene raffigurato un uomo che fuoriesce da un sepolcro, riunendosi con il padre e la madre, dopo essere passato attraverso tutti gli stadi dell'iniziazione (archetipi precedenti – Lame da 1 a 19).
La rinascita di tale individuo avviene dopo che egli ha superato tutte le prove necessarie. E' la vittoria definitiva sullo smarrimento dell'essere. Consiste nell’aver strappato i veli che nascondono la nostra coscienza, per raggiungere il fine supremo di una saggezza antica che si è perduta nel tempo e che è stata tramandata solo attraverso una simbologia ermetica di difficile interpretazione. E'questo ciò che un alchimista spirituale, a conoscenza dei principi del "solve et coagula", deve ritenere come percorso per la sua aspirata comprensione dell'Assoluto...

L’obiettivo di “comprendere l’Assoluto” sta nel cercare il significato dislocato nell’ordine implicito che determina il moto inesorabile della Vita. “Coloro che cercano cerchino, finché troveranno. Quando troveranno, resteranno turbati. Quando saranno turbati si stupiranno e regneranno su tutto”. (Gesù dal Vangelo di San Tommaso)

“Solve et Coagula”—“Dissoluzione e Composizione” – “Morte e Rinascita”. Se ci pensiamo bene, questi due concetti espressi in sequenza, rappresentano in realtà un ciclo chiuso, essendo una delle due componenti conseguente dell’altra e viceversa. Tutta la natura viene attraversata da queste due condizioni che si rincorrono e si completano a vicenda. Le cellule del nostro corpo vivono ogni giorno questa condizione ciclica di vita e di morte, e noi esseri umani non ce ne rendiamo nemmeno conto. Prendiamo finalmente coscienza di questo irrefrenabile movimento! Noi, incredibilmente, cominciamo a morire fin dal primo istante in cui veniamo chiamati alla Vita e ogni cellula che in noi muore viene sostituita da una nuova cellula vitale. La Vita e la Morte sono solo apparentemente due termini contraddittori e separati, in realtà esse si inseguono incessantemente come in un abbraccio infinito e complementare, come complementari sono il bianco e il nero dello yin e dello yang.

“Avete dunque trovato il principio, che cercate la fine? Vedete, la fine sarà dov’è il principio. Beato colui che si situa al principio, perché conoscerà la fine e non sperimenterà la morte”. (Gesù dal Vangelo di San Tommaso)

L’uomo comune ha la tendenza naturale di considerare separate le cose animate da quelle che apparentemente non lo sono e quindi anche la vita dalla morte. È, in parole povere, abituato a separare e a dividere tutto ciò che non comprende.
Questa forma-pensiero che porta alla divisione io la considero vera opera del “demonio”, perché solo la forza demoniaca ci invita a ritenere il Tutto separato e partizionato il più possibile. Solo così l’obiettivo demoniaco può essere raggiunto, rallentando o addirittura annientando il processo di riunificazione con l’Uno. C’è un percorso di coscienza spirituale che ciascuno di noi deve intraprendere per ricongiungersi con il Tutto, risalendo fino al DO superiore dell’Ottava.
Oggi Dio viene nominato e rappresentato in mille modi diversi e ciò costituisce un forte elemento di separazione: i pensieri sono separati, i popoli sono separati per delle semplici banalità introdotte ad arte dal “demonio separatore”.
Quale potrà essere il segreto miracoloso per combattere tutto ciò? Come potrà essere svelato il mistero profondo della Vita?
Rimaniamo per ora saldamente ancorati a queste due parole: “Solve et Coagula”. La Soluzione e la Coagulazione costituiscono lo spirito e il fondamento dell’Alchimia Spirituale. Queste due operazioni si ottengono attraverso l’impiego di un principio particolare che agisce inesorabilmente sull’intera materia e ne costituisce la principale fonte di vitalità: il Fuoco. Il Fuoco è l’unico dei quattro elementi fondamentali che ha una forza di tipo trasmutante. Il Sole è un esempio eccelso di tale principio: finché c’è il Sole ci sarà Vita, ma ogni giorno infiniti miliardi di atomi di idrogeno si trasformano alchemicamente in atomi di elio, confermando il principio ciclico della trasmutazione della Vita nella Morte e viceversa.
Il Fuoco è quindi un principio di Vita che tutto trasforma continuamente, che crea e dissolve, che agisce sulla materia trasformandola, come il fuoco del roveto ardente di cui parlò Mosè, come il fuoco che discese sui Cristiani in Pentecoste, come il Fuoco Sacro del Tempio che governa ogni cosa ed ogni angolo dell’Universo.
Questo Fuoco è la manifestazione di Dio, unico Creatore, Dissolutore e Trasmutatore della materia e di tutte le cose, visibili e invisibili.
Dio vive in tutte le Sue creature attraverso questo Fuoco. Dio,quindi,non è separato da noi… il demonio questo ci vuol far credere, e noi sistematicamente cadiamo in questa trappola che il demonio ci tende!!! Noi siamo in Dio e Dio è in Noi.

“Chi è vicino a me è vicino al fuoco, e chi è lontano da me è lontano dal Regno” …. “Ho appiccato fuoco al mondo, e guardate, lo curo finché attecchisce” (Gesù dal Vangelo di San Tommaso)

Allora… in che cosa consiste l’Opera dell’Alchimista Spirituale? Sviluppare innanzitutto la fede nella presenza di Dio in noi. Re-ligere, ricollegarci a quel Fuoco Sacro, attraverso lo sviluppo della Coscienza di uno Spirito Eterno Creatore, Dissolutore e Trasmutatore che vive “dentro” di noi e di cui noi siamo parte integrante.
L’ascesa dell’ottava Venere (principio terreno e materiale)- Nettuno (principio della trasmutazione) consiste nel percorso da compiere per giungere a questa Coscienza.
Essendo quindi il Fuoco il principio trasmutante per eccellenza utilizzabile ad ogni livello, cominciamo con il considerare il livello più materiale del solve et coagula in un’operazione di purificazione di un particolare materiale molto presente in natura: il ferro. Il fabbro conosce bene questa arte di “purificazione”. Con l’ausilio del fuoco, lui prende i metalli allo stato grezzo e li scioglie, con il fine di filtrarne tutte le impurità. Realizza nella pratica un processo alchemico della materia, ottenendo delle ottime leghe e conseguendo così un’evoluzione dal grezzo al puro. Tale arte viene chiamata “siderurgia” (termine composto da sideros-ferro e oyrgìa-lavoro). Sideros è un termine a sua volta composto da “sid” ed “eros”.
Sid richiama la radice di Astro (es: siderale). Sorprendentemente la parola ferro contiene quindi l’Eros e, nella sua interezza, il significato di “splendore nell’Eros”!!
Eros è per l’Alchimista Spirituale uno dei tre componenti della fiamma intesa come Fuoco Sacro: Philòs, Agape, Eros; è l’elemento che, opportunamente allineato agli altri due, dà il potere sulla materia e sui metalli, trasformando i vizi e i peccati (piombo) in virtù (oro).
Anche osservando la fiamma di una candela ci accorgiamo di questa sorta di “Trinità”, perché possiamo agevolmente notare una divisione in tre gradi di luce: una parte blu, una parte arancio e una parte gialla. Corrispondono alchemicamente al fuoco dell’Eros, della Mente e del Cuore che uniti in un unico principio illuminante e trasmutante possono essere in grado di accogliere l’Amore Divino. Ma se il ferro è il simbolo della materia grezza da purificare, dove possiamo trovare in noi il ferro da purificare attraverso lo “splendore dell’Eros”?
Il nostro corpo umano contiene del ferro? La risposta è sì. Ogni più piccola cellula del nostro corpo umano contiene ferro, perché la più grande concentrazione di ferro sta proprio nel sangue!!! Il sangue, guarda caso, è un l’elemento che si scioglie e si coagula: è il simbolo della Vita e della Discendenza.
Inoltre recenti studi scientifici hanno dimostrato la presenza di luce nel sangue. In esso, infatti, avvengono reazioni chimiche che comportano un’agitazione continua e dinamica di tutte le molecole. Questa agitazione si verifica con la respirazione delle cellule ed è la causa principale da cui scaturisce una vera e propria illuminazione delle particelle. Il sangue riveste un ruolo fondamentale come sede del flusso vitale, attraverso cui ogni parte del corpo vibra in sintonia con l’essere vivente. Possiamo quindi pensare di essere fatti di polvere di stelle (sid) e quindi di luce!! Si è scoperto anche che il sangue sano emette una luminosità maggiore rispetto al sangue malato.

“Io sono la luce che è su tutte le cose. Io sono tutto: da me tutto proviene, e in me tutto si compie. Tagliate un ciocco di legno: io sono lì. Sollevate la pietra e mi troverete”.
“Chiunque qui abbia orecchie ascolti! C’è luce in un uomo di luce, e risplende sul mondo intero. Se non risplende è buio” … “Se vi diranno ‘Da dove venite?’ dite loro: ‘Veniamo dalla luce, dal luogo dove la luce è apparsa da sé, si è stabilita ed è apparsa nella loro immagine’ ”. (Gesù dal Vangelo di San Tommaso)

La domanda ora scivola velocemente sul concetto di “persona illuminata”… Che i Santi (coloro che hanno ricevuto l’Illuminazione attraverso la loro fede) possano per caso aver fatto un percorso alchemico spirituale che abbia illuminato il loro sangue trasformandolo in sangue purificato? Sangue illuminato? --> Sangue regale? --> Sang real? --> Sangreal? --> San Graal --> Santo Graal?
Il mistero si amplifica quando, per incanto, scopriamo che gli Antichi avevano l’usanza di chiamare Lucifero (portatore di luce) la stella del mattino, la stella che non era effettivamente una stella, bensì un pianeta (Venere) che annunciava la Luce del nuovo giorno. Venere venne chiamata dai Greci Venus.
Passare da Venus a Vena non è poi così difficile, chissà perché la vena portatrice di sangue impuro, ma potenzialmente illuminato, sia stata chiamata così? Ricordiamoci che Venere simboleggia il punto di partenza dell’ottava ascensionale, dove il punto di arrivo (ottava superiore) è Nettuno!! Nella Mitologia greca Venere, Dea dell’Amore, viene spesso affiancata ad Eros (Cupido). Perché questo accostamento?
Eros custodisce in sé il principio creativo della manifestazione divina. È con l’Eros che si procrea fisicamente e l’Eros quindi deve avere profondamente a che fare con il principio creatore e trasmutatore della materia.
Lo Splendore dell’Eros, unito con Philòs e Agape, è sceso dal cielo alla terra 2000 anni fa. Con il Fuoco della propria Luce ha sciolto e coagulato il Suo sangue, trasmutandolo e rendendolo Santo (Santo Graal), bevanda di vita eterna.
Le impurità (i peccati) offuscano la Luce del nostro sangue. Esse derivano da forme di pensiero originate da ologrammi distorti (argomento questo non trattabile in questa sede, ma in un futuro articolo). Tali ologrammi sono la proiezione di una brutta copia degli Archetipi Divini. Gli atteggiamenti ed i comportamenti derivanti da queste forme di pensiero distorte (i cosiddetti atti impuri), ci portano lontano dalla Luce. Risalire alla Luce, ricongiungersi (re-ligere) significa quindi recuperare la sintonia (entrare in completa risonanza) con gli Archetipi Divini originari.
Re-ligere significa risalire l’ottava Venere-Nettuno, i 13 gradini che ci separano dalla trasmutazione alchemico/spirituale del nostro corpo, idoneità necessaria per poter accogliere il “Corpo di Luce”, il solo che possa permettere all’Uomo Nuovo di innalzarsi alla dimensione Cristica alla quale è destinato e di ricollegarsi all’Uno eliminando definitivamente tutti i termini di separazione duale.

“Quando farete dei due uno, e quando farete l’interno come l’esterno e l’esterno come l’interno, e il sopra come il sotto, e quando farete di uomo e donna una cosa sola, così che l’uomo non sia uomo e la donna non sia donna, quando avrete occhi al posto degli occhi, mani al posto delle mani, piedi al posto dei piedi, e figure al posto delle figure, allora entrerete nel Regno”. (Gesù dal Vangelo di San Tommaso)

L’Assoluto si può cominciare a concepire solo lavorando il nostro ferro sanguigno con il Fuoco dell’Eros, allineato con Philòs ed Agape, sciogliendolo da tutte le impurità e coagulandolo nella nuova e definitiva dimensione Cristica.
Venere e Nettuno possono suggerirci qualcosa di molto importante. Cominciamo a studiarli più in profondità.


Ancona, lì 29.10.2007

Bibliografia:
Kuthuma di ERKS (periodico on-line di Alchimia)
Mutus Liber Altus
Frammenti di un insegnamento sconosciuto P.D. Ouspensky Ed. Astrolabio
L’Astrologia centrata sulla persona Dane Rudhyar Ed. Astrolabio
L'Astrologia e la Psiche Moderna Dane Rudhyar Ed. Astrolabio
Il Vangelo segreto di Tommaso Elaine Pagels A.Mondadori
Tutto è Uno (l’ipotesi della Scienza Olografica) Michael Talbot Ed. Urrà
La via dei Tarocchi A.Jodorowsky, M.Costa Ed. Feltrinelli

 
   
 
INFORMAZIONI SULL'ARTICOLO
 
Sintesi di una parte degli interventi sulla discussione del Forum: l'Assoluto.
   
 
INFOMAZIONI SULL'AUTORE
 
Massimo Censi – ingegnere Elettronico in Telecomunicazioni e Informatica – studioso di Counseling e di Astropsicologia.

Nel 1993 ha pubblicato il testo di organizzazione olistica aziendale: "I Circuiti della Convergenza Strategica", ed. CLUA.

Da circa 7 anni si occupa di Scienza Olografica e di Fisica Quantistica, nell’ottica quasi persecutoria di far recuperare alla Scienza la sua missione originaria di dare un senso al mondo.

La convergenza tra Scienza e Spiritualità è uno degli aspetti fondamentali che persegue, attraverso attività di ricerca in Alchimia Spirituale, incentrate ultimamente sugli Archetipi e sulle Forme-Pensiero intese come proiezioni olografiche.

È originario di Fabriano, naturalizzato Anconetano. È un Gemelli ascendente Vergine, Luna congiunta a Urano in Leone, Sole in MC