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L'ACQUA E LA NEVE 1^PARTE
a cura di Nazzarena Marchegiani
   
 
L'ACQUA E LA NEVE 1^PARTE
"L'acqua… non è mai una cosa sola:
è fiume, è mare, è lago, stagno e quant' altro…
è dolce, salata, salmastra,
è luogo presso cui ci si ferma e su cui si viaggia
è piacere e paura, nemica ed amica
è confine ed infinito
è cambiamento ed immutabilità
è ricordo ed oblio
principio e fine."

(Eraclito di Efeso, V sec. a.C.)

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Ricordo con estrema nostalgia me bambina e le serate in cui mio padre s’improvvisava ‘mago’. Sapeva meravigliarmi e trasmettermi quella parte fantastica e affascinante della vita con le semplici e piccole alchimie, se così si può dire, ‘fatte in casa’. Devo senz’altro a lui questo amore per la Conoscenza nonostante la sua cultura non certo elitaria, non certo studiata sui libri, non certo ascoltata alla radio o alla televisione (a quei tempi non c’era tutto questo), ma, personalmente credo, che esistano esseri ‘saggi’ che hanno acquisito il sapere in altre sfere o in altre vite. Oggi novantunenne, sarebbe orgoglioso di sapere quanto utili furono le sue ‘magie’ e che la sua ‘eredità’ non sarà solo nella ricchezza di valori che mi ha trasmesso, ma soprattutto nell’apertura mentale che mi permette continuamente di ‘non fissarmi’ e quindi di ‘andare sempre oltre’.
La prima volta che iniziai davvero a prendere in considerazione la ‘polarità’ (avevo forse 5 anni) fu, quando mio padre mi fece l’esperimento del vino rosso che, se versato lentamente sopra una quantità d’acqua contenuta in un bicchiere, rimaneva ben distinto e ben diviso a galleggiare…ecco, potevo osservare il bicchiere metà trasparente sotto e metà rosso sopra. Il versare ‘lentamente’, con oculatezza il vino affinché rimanesse a ‘galla’ richiedeva pazienza, fermezza della mano e quel tanto di fiducia nella riuscita dell’esperimento. Una pur minima disattenzione faceva ‘mescolare’ i due liquidi facendola diventare una comune bevanda a base di ‘acqua e vino’; certamente anche prima della mescita poteva dirsi ‘acqua e vino’, ma i due elementi mantenevano intatte ed esaltate le loro essenze . Questo per farmi capire, non solo come l’elemento acqua fosse più ‘forte’ del vino e quindi capace di ‘sostenere’ in tutti i sensi, ma anche quanto sia sottile il confine tra due elementi ‘opposti’ e quanto, soprattutto, non può esistere l’uno senza l’altro se non altro per il semplice motivo di non poter dar vita all’esperimento o, più in termini umani, all’esperienza stessa.
Partendo da questo semplice esperimento allo stesso modo si può parlare di dualità in senso di maschile e femminile considerando, come già accennato, che l’esistenza di una sola delle due istanze non esaudirebbe alcuna necessità evolutiva.
Ma prima di procedere nello specifico è interessante notare che, nonostante la non consapevolezza, la realtà duale fa parte comunque dell’uomo e l’immagine allegata può fungere da esempio per due considerazioni:
•Che nell’unità è insita la dualità;
•Che è la realtà interiore dell’uomo a ‘specificare’ la qualità della realtà esteriore ed è per questo che ognuno ‘sperimenta’ o ‘vede’ la ‘propria’ realtà.
Ora, per quanto riguarda il maschile e il femminile individuale, è innanzi tutto evidenziato nello Zodiaco da quelle primarie forme di energia universale rappresentate dagli elementi caratterizzanti i segni. Non oso qui addentrami nel sistema più complesso delle funzioni, ma solo analizzare il ‘gioco’ degli elementi. Ma prima ancora delle energie elementari vorrei prendere in considerazione, per un attimo, l’Ascendente.
In astro - psicologia esso rappresenta, in breve, il ‘mezzo’ con il quale si può raggiungere il Sole e quindi realizzare il progetto dell’anima. Ciò non è dissimile dal considerare l’Ascendente un vero e proprio ‘punto di partenza ’ anche solo a livello di lettura astrologica. La parola ‘Ascendente’ include tante sfumature, ma la più comune, è il significato di ‘movimento verso l’alto’ che il verbo ‘ascendere’ suggerisce. Ascendere, incamminarsi dunque, verso il vettore ‘alto’, verso le sfere più elevate anche nel senso più spirituale del termine. Ciò significa che l’Ascendente, rappresentato simbolicamente dall’Ariete - ossia ‘il primo passo’ o ‘punto di partenza’ - sottende, senza mezzi termini, alla possibilità di ‘elevazione’, di ‘ascesa’ - inclusa nel termine stesso - fino al raggiungimento di una ‘meta’ rappresentata dall’ultimo e 12° segno ossia Pesci.
In senso progredito ciò significa che Pesci è lo stadio di ‘perfezione’ a cui l’evoluzione tende.
E’ chiaro che se l’ascesa non prende in considerazione, per prima cosa, la linearità, i bisogni primari, la realtà delle cose, la quotidianità ossia tutto ciò che l’Astrologia pone ‘sotto’ la linea dell’orizzonte, essa può diventare ‘squilibrio’, esagerazione, mania e portare alla ‘fuga’ quale una delle possibilità dell’ultimo segno Pesci.
Dunque,nella logica zodiacale, il ‘punto di partenza’ di elemento è costituito dall’energia yang del Fuoco - Ariete che, come direbbe Aristotele, è l’ “atto” o “principio determinante e attuante”, seguita dall’energia yin della Terra - Toro che, sempre seguendo Aristotele, è detta “materia” o “principio determinabile e potenziale”, poi ancora dall’energia yang dell’Aria - Gemelli che rappresenta il passaggio alla specie umana attraverso la ‘potenza’ della posizione eretta. Sarà grazie alle mani, infatti, che nell’ominide si svilupperà la ‘frontalizzazione’ cioè la possibilità di evoluzione del cervello tramite, appunto, il rapporto mano - cervello. Poi, a chiudere questa prima serie, fa seguito l’energia yin dell’Acqua - Cancro ossia il primo approccio con la memoria e con… l’Amore.
Così proseguendo, nello Zodiaco, tale quadruplicità si ripete, nell’ordine, per ben tre volte ed è sempre l’Acqua a concludere, ogni volta, la serie quadrupla come di seguito evidenziato:

- Ariete, Toro,Gemelli, Cancro.
- Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione.
- Sagittario,Capricorno,Acquario,Pesci.

E’ interessante notare che i simboli dei tre segni d’Acqua sono rappresentati da tre ‘creature’ aventi in comune la possibilità di vivere tra Acqua (yin) e Aria (yang). Resta inteso il considerare i delfini tra i principali significanti del segno Pesci come raccontato nel Mito di Eros e Afrodite che, perseguitati dallo spaventoso dio Tifone, furono costretti a gettarsi in mare. Sarà Poseidone (Nettuno) ad andare loro in soccorso inviando due meravigliosi delfini. Quest’ultimi, per volontà di Giove, saranno poi assunti in cielo per dar vita alla costellazione dei pesci.
Ma, a pensarci bene, è anche la psicologia junghiana che denomina i tre segni d’Acqua come la ‘triade del Sentire’ avente il Sentimento quale primaria funzione razionale.
Ritornando al maschile e al femminile e all’essere umano, l’Acqua risulterebbe essere “l’elemento - composto” anche più a-sessuato in quanto riassume e sintetizza tutti gli altri tre.



LA COMPOSIZIONE DELL’ACQUA

Per non basarsi sulla sola speculazione teorica è interessante valutare la stessa composizione molecolare dell’Acqua ossia la ‘semplicità’ della sua formula chimica che è H2O vale a dire 2 parti di idrogeno e 1 di ossigeno.

“Per molto tempo l’Acqua fu considerata un ‘elemento’ finché tra il 1781 - il 1783 H. Cavendish e A.L- Lavoisier ne stabilirono per primi la composizione e il metodo di sintesi : l’acqua si forma per azione dell’idrogeno sui composti ossigenati, per combustione dell’idrogeno o di composti contenenti idrogeno…essa si presenta in natura in tutti e tre gli stati di aggregazione.”(D.E.Treccani)
Intanto l’Idrogeno (da hydrogene) è l’elemento più diffuso nell’universo cosmico in quanto è rintracciabile sia nella materia (yin) condensata in STELLE (in alcune fino al 70%) sia nella materia diffusa interstellare (fino al 90%). Inoltre, in certe reazioni nucleari, (‘ciclo del carbonio - azoto’), l’idrogeno si trasforma in Elio che è l’energia irradiata non solo dal Sole, ma da una grande maggioranza di stelle.(D.E.Treccani)
In tal senso questo ‘gene dell’acqua’ appare poco dissimile dalla luce e dal calore irradiante dell’elemento yang - Fuoco.
Per quanto riguarda l’Ossigeno, come l’energia yang - Aria, esso alimenta la respirazione ed è quindi indispensabile alla vita. Dunque nella composizione dell’acqua è insito il processo di metamorfosi in quanto non solo può assumere vari ‘stati’: liquido, solido e gassoso, ma essa contiene in sé le possibilità del fuoco, della terra e dell’aria.
Il carattere cosmico di questo elemento è molto evidente ed è per questo che, tra i quattro, è il più presente nella speculazione simbolica in quanto ritenuto il principio di vita che compenetra ogni cosa.
Ciò è in analogia con l’uomo, infatti: “Quando l’ovulo materno viene fertilizzato dallo sperma paterno, l’acqua, a questo stadio vitale e umano, forma il 95% dell’uovo fertilizzato; la quantità di acqua presente in un corpo umano completamente formato diventa del 70% proprio come la Terra che, non a caso, viene chiamato il ‘Pianeta d’Acqua’ proprio perché ricoperto di Acqua nella stessa percentuale contenuta nell’uomo..”(M.Emoto, I messaggi dall’acqua)
I riferimenti mitologici parlano di Urano che feconda Gea con la pioggia ed è ancora nell’acqua che, dai genitali di Urano, nasce Afrodite; per Omero, invece, Oceano era all'origine di tutto, era acqua maschile così come Teti era acqua femminile, entrambi figli della Notte.
Significativa in questo senso è anche la primissima parte della Genesi:
“In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.” (Gen. 1:1-2)
L’Acqua, dunque, ‘esisteva’ già in principio prima della creazione, simbolicamente come oceano primordiale indistinto, rivelante l'intuizione del Cosmo come unità e che in un atto creativo susseguente fu divisa in acque maschili e acque femminili:
“Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque».
Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne.” (Gen. 1: 6-7)
 
   
 
INFORMAZIONI SULL'ARTICOLO
 
Relazione presentata al 1° Congresso di Eridano School a Marina di Castagneto Carducci (Li)dal 24 al 27 Ottobre 2008. Argomento del Congresso: "Il maschile e il femminile nell'individuo e nella coppia".
   
 
INFOMAZIONI SULL'AUTORE
 
Nazzarena Marchegiani è nata e vive a Santa Maria Nuova (An). Deve a Cesare Rocchegiani l'iniziazione alla comprensione delle 'energie sottili' attraverso il Jnana Yoga; con lui studia il Gurdjieff e l’Enneagramma. L’innata ‘ricerca del senso’ la porta a ‘migrare’ in varie direzioni: con Rèna Garazioti approfondisce la tecnica della Radiance Technique Real Reiki; con Sonja Luginbuhl sperimenta la regressione non ipnotica mirata alla maggiore conoscenza di sé, così via via fino a frequentare l'Istituto Superiore di Scienze Religiose.
Scopre l'Astropsicologia e Lidia Fassio a Ravenna rimanendo molto colpita dalle 'assonanze' interiori avvertite attraverso le tematiche e la modalità di insegnamento proposte. Soprattutto il seminario dal titolo: ‘Il progetto del Sole’ segna in modo determinante il suo percorso di vita ricavandone delle ‘risposte’ per tanti anni ricercate. Per il sito Convivio Astrologico di Mary Olmeda ha scritto delle sintesi desunte dagli argomenti di discussione proposti nella omonima ‘mailing list’. Sintesi poi pubblicate su Linguaggio Astrale.
Allieva di Lidia Fassio, organizza per lei nelle Marche i suoi seminari e, docente della Eridanoschool, scuola da lei fondata,tiene corsi propedeutici di preparazione ai suoi corsi.
Ha fondato il Centro Studi ‘Il Risveglio’ di S. Maria Nuova, ma grazie, soprattutto, alla collaborazione di quanti incontrati sul cammino.