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IL SEGNO DEL LEONE OVVERO DAR VITA ALLA PROPRIA CREATIVITA'
a cura di Nazzarena Marchegiani
   
 
IL SEGNO DEL LEONE OVVERO DAR VITA ALLA PROPRIA CREATIVITA'
FRAMMENTI DI ASTROLOGIA: IL LEONE OVVERO DAR VITA ALLA PROPRIA CREATIVITA'
(Testo ampliato e aggiornato)

Se la Luna è regnante nel Granchio, il Sole è Re incontrastato nel Leone. Nella logica zodiacale, dunque, dal materno (lunare) si passa al paterno (solare) le due istanze che daranno vita al modello femminile (Luna) e a quello maschile (Sole). I due sono detti ‘luminari’ perché signori incontrastati della notte – la Luna – e del giorno – il Sole. Sono ‘unici’ e ‘speciali’ anche perché, essendo astrologicamente considerati ‘pianeti’, rispetto a tutti gli altri il loro movimento risulta essere sì progressivo, ma ‘unidirezionale’. I due luminari, infatti, anche se con velocità diverse, non entrano mai in un moto ‘retrogrado’ e ciò permette di avere dei ‘punti’ fermi per ciò che riguarda lo scandire del tempo.
Ora, essendo il Sole governatore assoluto del secondo segno di Fuoco (fisso) ovvero del Leone e con la ‘specialità’ descritta più sopra, ciò fa comprendere come questo segno abbia da sempre goduto di così tanta...esaltazione. In analogia con il Sole, infatti, nel Leone la carica energetica è grandiosa , un’enorme energia fisica e creativa che porta i nativi a voler ‘brillare’ di propria luce in direzioni alquanto prestigiose. Ma ciò che dovranno imparare è proprio quello di incanalare gli eccessi energetici in quanto, il fiero e generoso Re, può tramutarsi facilmente in un megalomane e collerico desposta. E qui l’aggancio al mito di Eracle e alla fatica abbinata a questo segno: l’uccisione del Leone di Nemea.
Il mito di Eracle, mettendo in risalto quest’eroe super dotato, fa subito pensare a come gli eccessi e il non riconoscimento dei limiti, possano condurre alla perdita totale del principio di realtà nonché alla perdita della propria vera identità (pazzia di Eracle).
E’ interessante notare che il nome Eracle può tradursi in ‘gloria di Era’: molto sottilmente, il mito rivela che è proprio la ‘vittoria’ di Era,fortemente gelosa di lui, a portarlo ad intraprendere le 12 fatiche. E l’impresa costringerà Eracle all’umiliazione proprio a partire da Euristeo che riteneva molto inferiore a sé. Sarà proprio Euristeo, infatti, ad ordinargli le famose fatiche per redimersi e conquistare il perdono per le sue colpe (uccisione dei figli).
Ritornando alla fatica abbinata al quinto segno, dunque ad Eracle non servì alcun armamentario per uccidere il Leone di Nemea, in quanto la belva (il suo feroce alter ego) aveva una pelle invulnerabile ad ogni sorta di materiale. Lo scontro ‘corpo a corpo’, tra Eracle e il gigantesco animale, in realtà, vuol rivelare una lotta molto più intima e personale: quella contro se stesso. Quella lotta che prima o poi ogni nativo del segno dovrà intraprendere per ottenere il dominio cosciente sulle proprie energie o, per meglio dire, il ‘ridimensionamento’ di se stesso onde evitare un ego inflazionato.
C’è da sottolineare che in astro psicologia, la fase infantile Leone - casa quinta (5 anni circa), non solo corrisponde ad un avanzato momento edipico, ma anche al processo di identificazione con il genitore dello stesso sesso. Per cui è un periodo molto importante e delicato per il bambino in quanto l’identità inizia a lavorare per creare se stessa. E’ un periodo in cui l’ego è alle … stelle!* Il bambino esige una grande dose di attenzioni, vuole tutto e subito, praticamente HA BISOGNO di sentirsi onnipotente e di ‘brillare’ a tutti i costi. E’ paragonabile ad un ‘piccolo sole’ che vuol vedere gli altri orbitare esclusivamente intorno al suo mondo. E’ fondamentale, nell’infanzia, viversi appieno questa fase in maniera da non ‘trascinare’ tale bisogno nell’età adulta.
Quando si parla di questo segno, in genere, ci si dimentica che prima di mettere la criniera, il Leone è stato un ‘piccolo’ o, per meglio dire, un cucciolo. In quanto tale, la personalità può non essere ancora in grado di contattare il nucleo creativo che, seppure traboccante, non trova la maniera di esprimersi. A questo stadio, anziché ‘solarità’, potrebbe manifestarsi una sorta di comportamento … ’bipolare’: tracotanza, arroganza e presunzione da una parte e la depressione dall’altra. Questa sembra essere una fase obbligatoria per il leoncino che dovrà imparare che, i grandi regnanti o ‘capi – branco’, sono quelli che hanno ‘abbassato’ la loro luce, sono quelli che hanno eliminato l’orgoglio personale, sono quelli che hanno introiettato quel senso di umiltà a favore del bene disinteressato per i loro popoli. L’essenza e la semplicità sono tra i punti di arrivo di questo segno. Se per l’Ariete – primo del fuoco – è importante esistere, per il Leone – fuoco secondo – è fondamentale ESSERE.
Nel Leone prende vita, dunque, la funzione creativa che, per quanto concerne la fisicità, si esplicherà con la ri-produzione di ‘se stessi’ attraverso la sessualità. E l’innamoramento – casa quinta (Leone) – fa si che la specie non … si estingua. Ecco allora che ‘Leone’ cullerà sempre il sogno dell’ ‘immortalità’ perché sente l’esigenza fortissima di lasciare un’impronta di sé ai posteri e il primo passo è proprio la .… figliolanza.
Si dice che il Leone sia molto portato per l’insegnamento, infatti, in questo modo, può dare espressione alla propria talentuosa creatività: se evoluto, può spargere i ‘semi’ della conoscenza tra i più giovani aiutandoli a crescere e ad evolvere.
Non a caso Leone ‘governa’ il CUORE che, come il Sole, è il nostro vero centro. In sintesi è questo che il Leone dovrebbe diventare: un punto di riferimento per sé e per gli altri e come il Sole dovrà DARE con generosità, in maniera disinteressata e senza altri scopi: solo allora il Leone potrà essere RE per merito e non solo per censo.

 
   
 
INFORMAZIONI SULL'ARTICOLO
 
Lettura approfondita del Segno del Leone
   
 
INFOMAZIONI SULL'AUTORE
 
Nazzarena Marchegiani
Docente di Astrologia Psicologica e Umanistica
della Scuola di Formazione accreditata Eridano School di Lidia Fassio