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SAGITTARIO: L'AVVENTURA PIU'ENTUSIASMANTE DEL RITORNO A SE STESSI
a cura di Nazzarena Marchegiani
   
 
SAGITTARIO: L'AVVENTURA PIU'ENTUSIASMANTE DEL RITORNO A SE STESSI
Dopo la ‘buia notte dell’anima’ (Scorpione) – di cui parlano molti mistici e che Dante descrive come ‘selva oscura’ - ecco apparire di nuovo un ‘bagliore’...quello del Sagittario. E’ l’ultimo dei tre segni del fuoco e si posiziona, nella logica zodiacale, al nono posto proprio dopo lo Scorpione.
E’ un fuoco che arde sotto la cenere, quello del Sagittario, è quello che consuma i carboni senza fiamma, ma non per questo più quieto e meno invasivo. E’piuttosto un fuoco interiore che non conosce tregua in quanto spinge e movimenta questo segno verso due direzioni contemporaneamente: verso una parte terrena che vuol crescere in termini materiali e di prestigio personale, e, nello stesso tempo, verso la necessità di crescere in termini culturali, spirituali e filosofici o, per meglio dire, verso un insopprimibile bisogno di elaborare, descrivere, di dare un senso al proprio essere al mondo attraverso una continua ri-cerca. Inizialmente può apparire un ricerca disordinata proprio come indica quell’arciere che troviamo tra i simboli del Sagittario: un arciere nell’atto di scoccare una freccia verso l’alto verso un punto in cui non vi sono bersagli reali. In questa fase molte sono le frecce scoccate senza che esse raggiungano un obbiettivo ben preciso. Anche il simbolo stesso del Centauro, creatura per metà cavallo e per metà uomo, ci parla di questa dicotomia tra ‘materia e spirito’ e delle energie che, in una prima parte della vita, spesso vengono impiegate con l’esaurimento delle stesse. Inizialmente,dunque, ciò può procurare una sorta di inquietudine nel cercare di ‘allineare’ queste due direzioni apparentemente opposte.
Il Sagittario ad uno stadio medio di consapevolezza è come spinto ad esplorare ciò che è ‘al di là’ del visibile sia in senso psicologico, filosofico che geografico. E’un non ben preciso ‘nuovo mondo’ ciò che cerca. “L’intangibile” può chiamarsi la sua vera meta. Il ‘viaggio’, ‘lo straniero’, per un Sagittario, è soprattutto il tentativo intimo di ‘afferrare’ un concetto di sé più elevato, più completo, più unitario, più...universale. E allora possiamo trovare il Sagittario che non riesce a stare fermo che, come il cavallo che lo rappresenta, ‘galoppa’ da una parte all’altra del mondo ri-cercando quel mondo irraggiungibile che è tutto dentro di sé. Infondo è un viaggio interiore quello che sta facendo, un’avventura che prima o poi lo porterà all’incontro con...se stesso. Può sembrare un percorso esclusivamente in ‘avanti’ quello del Sagittario (sempre se prevale l’apertura mentale), ma alla fin fine è ‘pratica filosofica in cammino’, un cammino a ‘ritroso’ alla ricerca di quel motto delfico scritto sul fronte del tempio di Apollo: “Conosci te stesso”
Possiamo notare come il simbolo del Sagittario sia alquanto ricco e complesso: è presente il cavallo, il centauro, l’arciere, l’arco, la freccia. C’è tutta una parte ‘essoterica’ che va completata alla parte ‘esoterica’. Non pretendo in questa sede l’espressione simbolica totale, ma interessante è soffermarsi sugli aspetti più significativi. Intanto l’arco con le frecce è presente in molti personaggi mitologici e, in genere, è visto come simbolo d’amore, ma anche come una ‘tensione vitale’ verso un continuo desiderare. Scrive Eugen Herrigel nel ‘Lo zen e il tiro con l’arco’: “maggiore è l’ostinazione con cui cercate di imparare a scoccare la freccia in modo da colpire il bersaglio, meno vi riuscirete e più lontano sarete dal bersaglio. L’ostacolo che si frappone è il vostro desiderio eccessivo”. Non è un caso che il tiro con l’arco sia una disciplina per la mente e nel Sagittario, molto spesso, il desiderio spinge la mente ad uno sbrigliato vagare. Qual è lo scopo della freccia? E’ quello di volare dritto al bersaglio con forza e determinazione anche se poi il gesto stesso dello ‘scoccare’ richiede agilità, armonia, fermezza e costanza. Il bersaglio del Sagittario, dunque, è essenzialmente interiore, è la sfida dell’arciere con se stesso per arrivare alla sua vera essenza.
 
   
 
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Docente Eridano School