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IL LEONE E LA CREATIVITA' del 25/07/2008
 
"Se l'Ariete dice: 'Io esisto' il Leone dice: 'Io esisto e mi riproduco'. Perchč questo? Perchč nel Leone c'č anche questa sorta di senso di immutabilitą all'interno, questo bisogno di sentirsi immortale. L'Eroe sa che morirą, ma sa anche che ci sarą qualcosa che gli sopravviverą. Quindi i miti degli Eroi (che sono miti maschili e solari) sono anche i primi miti che cominciano il discorso spirituale dell'anima. Nei miti solari subentra la morte, ma la morte viene vista come un passaggio ad un'altra vita, una vita diversa, non pił tangibile, ma comunque un'altra vita. Nel Leone questo č fortissimo e per lui la riproduzione non č altro che la 'riproduzione di sč'...Il leone ha un problema con la conquista vera di quello che pensa di essere: DEVE DISTINGUERE IL VERO DAL FALSO. Nella prima parte della vita si muove sempre su una presunta regalitą invece DEVE conquistarla questa regalitą! EROE LO DEVE DIVENTARE. Deve smettere di ostentare in continuazione una superioritą che HA GIA', ma che deve soltanto RICONOSCERE. Quindi spesso rischia di farsi adulare pur di avere in cambio questa luce che lui stesso dą e che invece si aspetta che gli ritorni da chissą chi. Mentre l'Ariete č un 'guerriero', un 'condottiero', il Leone, dunque, č un Eroe; č il personaggio che se veramente riesce ad esprimere la sua natura č quello che riesce ad avere tutti gli altri che lo seguono semplicemente perchč č un leader nato. Ma il suo essere 'leader' deve nascere proprio dal fatto di brillare di luce propria e non di luce riflessa. Il Leone č il Sole e vorrebbe che gli altri riconoscano il suo 'brillare'."

(Lidia Fassio)

 

 
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