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L'INNO ETERNO del 02/05/2009
 
"(...) Eppur di là l'alterna eco d'un inno
giungeva al cuore, o forse era nel cuore.
Da destra il giorno si movea col sole,
portando il canto e l'opere di vita,
verso sinistra, al mesto occaso, donde
co' suoi pianeti si volgea la notte
tornando all'alba e conducendo i sogni,
echi e fantasmi d'opere canore.
Fluiva il giorno, rifluía la notte.
Sotto il giorno e la notte, e la vicenda
di luce e d'ombra, di speranza e sogno,
stava la terra immobile. Ma il coro
era piú rapido. Arrivava un'onda
dal mare, un'altra ritornava al mare.
... Era la vita ...
Dopo il moto alterno
d'un'onda sola che salía cantando,
scendea scrosciando, mormorava il mare
immobilmente. E molte vite in fila
salían dal mare riscendean nel mare:
quindi l'eterno.
E dall'eterno altre onde:
i figli. Altre onde dall'eterno: i figli
dei figli. E onde e onde, e onde e onde...".
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(G.Pascoli)

 

 
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