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VI^CASA DI D.RUDHYAR del 17/09/2009
 

"...La Sesta Casa si riferisce a tutte le esperienze di guarigione e alla paura della malattia o del fallimento. Se le radici della personalità non sono profonde, l'individuo in cerca di autoespressione e di appagamento emotivo nella Quinta Casa, può fallire più facilmente nei suoi tentativi se usa l'espressione di sè per mascherare il suo desiderio di aiuto. Il fallimento allora conduce all'autocompatimento. La coscienza ferita grida: "Perchè mi è successo questo?". E' successo perchè l'individuo non ha ancora scoperto il suo pieno potere e il suo fondamentale destino. Una tale presa di coscienza spesso viene attraverso la dedizione ad un lavoro. Può venire attraverso il servizio perchè è solo servendo che si può acquisire padronanza. Il valore più profondo di un individuo è rivelato dalla sua capacità e prontezza a servire - che può significare la sua capacità di riconoscere la grandezza degli altri e di sentirsi umile. Una persona grande è umile perchè sa, nel profondo di se stessa, quanto più grande avrebbe potuto essere. La vera grandezza esclude l'autocompiacimento. Solo l'uomo grande può vedere oltre se stesso; e la visione di quel che c'è oltre se stesso deve passare attraverso 'l'ombra' legata ad ogni successo. Nella sesta casa l'individuo può incontrare questa ombra - non l'ultimo 'Guardiano della Soglia' che appartiene più alla Dodicesima Casa, ma l'ombra del proprio desiderio di essere grande, nobile e potente. Ciò può venire attraverso l'umiliazione, la malattia, o la paura incontrollabile quando giunge la prova...Quando un pianeta è situato in essa ciò vuol dire che la funzione di base rappresentata da quel pianeta 'dovrebbe essere usata' nel modo migliore per affrontare esperienze relative al lavoro, al servizio, alla malattia, alla trasformazione di sé, alla rieducazione e alla ripolarizzazione delle proprie energie e dell'ego che le ha usate fino ad un certo punto in modo inefficace. Queste esperienze sono necessarie per un processo totale di crescita individuale. Esse si verificano a due o tre livelli, da quello del lavoro materiale e della cura della salute, a quello di un vero discepolato verso un 'direttore dei lavori'. Queste esperienze non dovrebbero essere evitate solo perchè di solito comportano tensione e stress, dolore e sofferenza. Come ho scritto da qualche altra parte: 'Il Dolore è il custode dei nostri tesori non scoperti...Gli uomini non sono ancora del tutto 'Uomini'. Essi vanno verso la Padronanza, il retto uso del potere 'umano'...La sofferenza è lo sgabello della nostra divinità. Possiamo inciampare su di esso e cadere indietro nel grembo del tempo per ripetere ancora una volta il nostro tragico tentativo di trasformazione. Oppure possiamo appoggiarci su di esso, innalzando il nostro coraggio, condannando la stessa corrente delle nostre lacrime, ed usando la sofferenza per raggiungere le mani immense di Colui che è il nostro Sè risorto." (Da: 'Le case astrologiche')

 

 
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