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"INDIVIDUI VERGINE DI ENTRAMBI I SESSI RIMANGONO SPESSO del 30/08/2010
 

bloccati in questo dilemma: dover scegliere tra il sicuro, ben remunerato e sterile sentiero della conformità esteriore e tra il fertile ma spesso solitario cammino della lealtà interiore. La Vergine è una figura mitologica singolare. Ella domina, come nota la Harding, per diritto divino, e ciò la lascia essenzialmente da sola poiché le sue verità, alla fine, devono essere solo sue. Greta Garbo, una delle donne della Vergine tra le più famose, sembra aver dato voce a tutto ciò in maniera quanto mai letterale. Talvolta questa solitudine è un'imposizione, almeno per un certo periodo di tempo, in modo che l'individuo Vergine, nel silenzio della propria compagnia, possa percepire la propria voce interiore. Lo stare da solo e l'essere soli, ovviamente, sono due concetti diversi, poichè è possibile avere amicizie fraterne e non perdere comunque il contatto con le proprie differenze essenziali. ...Il Leone riassume la favola del padre e del figlio, mentre la Vergine potrebbe essere la storia della madre e della figlia. Sebbene gli uomini di questo segno possano vivere queste simbologie attraverso l'Anima e attraverso le donne della loro vita, il mito è cionondimeno importante. Demetra e Persefone formano un'unità, il paradosso della donna come vergine e madre. Jung si esprimeva così al riguardo di questo paradosso: 'Demetra e Core, madre e figlia, espandono la coscienza del femminile sia verso l'alto, sia verso il basso. Esse vi aggiungono una dimensione "più antica e più giovane", "più forte e più debole"; abbattono i confini spazio-temporali della mente e intimano alla coscienza di sviluppare una personalità più forte, dalle vedute più larghe...Possiamo quindi affermare che ogni madre contiene in sé la figlia e viceversa, e che ogni donna si espande a ritroso nella propria madre e in proiezione nella propria figlia...La percezione consapevole di questi legami produce la sensazione che la vita della madre si estenda per generazioni: il primo passo verso l'esperienza successiva e verso la convinzione di essere al di fuori del tempo che porta con sé il sentimento dell'immortalità.' Ritengo che il senso dell'immortalità descritto da Jung appartenga alla vita 'di tutti i giorni' piuttosto che al campo trascendente dello spirito maschile. Esso è l'immortalità della natura, la 'giustezza' della routine quotidiana. Questo mistero della madre e della figlia concede un'altra dimensione alla ritualità dei Vergine, ritualità le cui radici affondano nella profonda percezione di ogni momento della vita quale espressione di un nuovo inizio che emerge da un ciclo precedente per generare il successivo. Nel suo saggio sulla 'core', Jung scriveva che la fanciulla doveva essere sempre sacrificata in modo da poter diventare madre. Questo è il suo 'destino'. Non dobbiamo prenderlo alla lettera, poichè molte sono le donne che non diventano madri in senso letterale, ed altrettanto dicasi per gli uomini. Ma se il procreare, nel suo significato più profondo, riguarda il fatto di 'allevare' determinate potenzialità ed il 'dare nascita' ad un disegno interiore nella vita esteriore, allora questa tematica mitologica può davvero applicarsi all'uomo e alla donna della Vergine che, di solito, sono costretti dal proprio dàimon a rendere manifesti i propri talenti e i propri doni in maniera concreta ed espressiva sul piano esteriore. Ma se queste potenzialità interiore devono essere espresse nella forma, allora la vergine deve morire perché la speranza di perfezione svanisce con qualsiasi creazione fisica. Io sospetto che l'attrazione che molti uomini provano per la verginità (testimone di ciò il gran novero di film che si occupano della seduzione e della deflorazione di una ragazza, per non parlare delle aspettative collettive profondamente radicate che vogliono che una donna debba entrare nel letto coniugale non toccata da nessuno fatto salvo il proprio sposo) affondi le sue radici in questo mito. I beni contaminati offendono la Vergine, però i beni devono essere contaminati se si vuol vivere la propria vita. La figura - Anima che più si avvicina a questa fantasia di perfezione nella coscienza dell'Occidente è quella di Maria, che incarna il dominio di se stessi e la sacralità dell'anima pura. Ella rimane miracolosamente vergine anche dopo la nascita di Gesù, e questo riflette le qualità autorinnovantisi in eterno, proprio della dea vergine che può essere prostituta e madre pur conservando interiormente la propria purezza essenziale."


(Da: Astrologia e Destino di L.Greene)

 

 
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