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EQUINOZIO D'AUTUNNO DI NAZZARENA MARCHEGIANI del 22/09/2011
 

Mi ritornano alla memoria antichi ricordi, quando da bambina osservavo dal terrazzo di casa mia i contadini vendemmiare nei piccoli poderi che allora circondavano quel primo palazzo di periferia.


A volte con mia madre contribuivamo alla raccolta dell’uva e ne potevo gustare il sapore dolce e ‘mieloso’ dal grappolo appena colto. Osservavo i contadini ‘raccogliere’ e depositare con estrema cura, quell’ultimo frutto prima dell’inverno, come fosse ‘oro’ o comunque molto prezioso.


Non a caso l’Equinozio d’Autunno, si configura sin dai primordi agricoli, come periodo di ‘previdenza’ e di ‘bilancio’ e  l’energia delle Vergine insieme a quella della Bilancia ne sono il simbolo. Il tempo della ‘cicala’ è finito...ora ha inizio quello della ‘formica’.


Possiamo definire l’Equinozio D’Autunno come uno dei momenti più interessanti dal punto di vista astronomico: il Sole, per un momento ‘crocefisso’ sull’orizzonte, passerà dall’emisfero zodiacale settentrionale a quello meridionale e possiamo mentalmente immaginarlo come ‘in preparazione’ alla...discesa verso il buio ctonio e/o infero.  


Siamo ad un punto astronomico cruciale e l’analogia con la mezza età dell’Uomo diventa anch’essa interessante: egli, come un tramonto d’Autunno, si appresta a ‘discendere’, i ‘fuochi’ estivi della giovinezza vanno spegnendosi e ora l’urgenza, da ‘esteriore’, si trasforma in una presa di coscienza dell’effimera durata della vita e contemporaneamente del suo mistero; un mistero che sollecita valori altri nei quali  la speranza di rinascita e da ricercarsi esclusivamente nei moti interni dell’anima pervasa, ora, da profonda malinconia.


Così si legge dai Salmi 103, 15-16:


” L’Uomo nasce come il fiore dei campi, ma il vento lo sfiora ed esso scompare, né più si conosce il luogo dov’era”


Tra i riti ellenici più antichi e solenni che si celebravano in questo periodo equinoziale troviamo i Misteri Eleusini che nella mitologia greca sono  associati  al  culto della dea Demetra; la dea della Natura che, dopo il rapimento della figlia Persefone da parte di Plutone, dio del mondo sotterraneo, perde completamente la voglia di vivere manifestando, appunto, la sua Natura...morta. Si racconta che Zeus, un po’ per compassione, un po’ perché preoccupato per la carestia che avrebbe coinvolto l’Olimpo, giunse ad un compromesso: per sei mesi Persefone sarebbe rimasta nelle profondità dell’Ade con il marito e per gli altri sei mesi sarebbe risalita dalla madre Demetra.  La vicenda avrebbe dato origine all’eterno alternarsi delle stagioni: quella fredda e oscura (autunno-inverno) in analogia con la ‘passività’ e ‘disperazione’ che coglie  Demetra ogni qual volta Persefone ritorna agli inferi; quella calda e solare (primavera – estate) in analogia con la gioia di vivere e di produrre che pervade Demetra ogni qual volta la figlia ritorna da lei.


In realtà ogni culto in questo senso, non fa altro che rivelare come, sin dalle epoche più remote, la natura e il lavoro agricolo favorissero l’osservazione dei cicli naturali portando all’uomo quella speranza soteriologica insita in ogni seme nascosto nella terra.  Dunque il ‘niente muore e tutto si trasforma’ apparteneva già alla mistica agraria preistorica tant’è che il defunto veniva seppellito in posizione fetale pronto a ...rinascere.


Ecco allora palesarsi l’importanza che nella tradizione agricola si dava al frutto equinoziale della vite, al suo raccolto, alla sua spremitura e alla trasformazione in vino. Soprattutto nel meridione italiano, ma anche in molte regioni europee,  il culto dell’Arcangelo Michele è molto diffuso ed  è inesorabilmente connesso all’Equinozio d’Autunno per via di risonanze pagane 


Legato alla forza del Sole e al vigore di Marte (come il dio Mithra pagano), difensore della Luce contro le forze del male, l’Arcangelo Michele si festeggia il 29 settembre quale simbolo di volontà, promessa e speranza. Sembra infatti suggerire che, nonostante in questo periodo dell’anno, il vigore fisico della natura sembra mancare, egli richiama alla forza interiore che ci possiede ogni volta che si presenta un abisso da attraversare e  che ci permette di ricominciare sempre di nuovo.


E’ ormai noto a tutti che La parola "equinozio" deriva dal latino equi= uguale e nox = notte quindi gli equinozi di marzo e settembre sono i due giorni di ogni anno in cui il dì e la notte hanno la stessa durata.In particolare “L'Equinozio d'Autunno sancisce il passaggio verso una stagione più buia e fredda, ma nel suo significato più profondo richiama la discesa nei mondi oscuri e invisibili, in cui occorre transitare per assecondare il ciclo di morte e rinascita che riguarda ogni aspetto della vita...”


E il termine ESOTERISMO, a questo punto, acquisisce molta più dignità rispetto all’errato pensiero comune che lo abbina ad una pseudo - magia non ben identificata, perché per ESOTERISMO "si intende un PROCESSO di SVILUPPO INTERIORE che porta ad una revisione completa dell’attitudine verso la vita tant’è che si  pone da sé  una disciplina della propria vita e della propria condotta su basi completamente nuove".

 

 
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