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AGLI AMICI DEL CAPRICORNO: “NON È MAI TROPPO TARDI” del 06/02/2014
 
Mi rivolgo agli amici del Capricorno, in verità, con un po’ di ritardo. Avevo scritto molto lo scorso anno e non volevo ripetermi...ma la verità è che le costole rotte mi hanno costretta ad un riposo forzato e senza far niente non riesco a stare. Mi auguro che la lettura che segue sia ugualmente utile e di gradimento-
Ecco che, dopo aver ‘direzionato’ la propria vocazione (nono segno – Sagittario), il Capricorno (decimo segno), collocato allo Zenit dello Zodiaco, insegna che non basta la sola ambizione per arrivare in cima alla vetta dell’autorealizzazione, ma tempo, costanza, disciplina e resistenza che sono gli ‘ingredienti’ necessari affinché la vera FORZA si manifesti come consapevolezza, maturità e competenza.
L’analogia del tipo Capricorno con l’animale che lo rappresenta è sorprendente: solitario, capace di scalare la montagna con tenacia e attenzione tanto da acquisire una abilità particolare nel stare in equilibrio su pendii franosi e minimi spazi; dato che la vetta è piuttosto rocciosa e arida, ha imparato a nutrirsi di ‘poco’ ...dall’alto è possibile ammirare le comodità dei prati e dei camini fumanti, ma quelli appartengono al ‘collettivo’, alla casa paterna ad un sistema di regole e leggi al quale il Capricorno ha rinunciato per coltivare la propria individualità e indipendenza.
In genere, sin da bambino, è reso precocemente adulto da doveri e responsabilità tanto che il suo percorso di ‘crescita’ interna sembra svolgersi in maniera ‘contraria’ rispetto a tutti gli altri segni. Infatti, Urano, che inizia a collegarsi con un ordine superiore nel settimo settore (Bilancia), in questa sede sembra ‘coadiuvare’ Saturno in un processo di destrutturazione – costruzione di una personalità che, obbligata ad indossare troppo presto solide e rigide armature (difese), dovrà raggiungere il suo mormido nucleo centrale per incontrare l’infanzia mai avuta e ciò per non perdere la tenerezza e la sensibilità.
Il Capricorno che non riesce a fare questo passaggio lo si riconosce dall’essere scorbutico (come la capra), dal prevalere del malumore su altre emozioni che imprime nel volto ‘pieghe’ evidenti di scontento e/o dal curvarsi oltremodo della schiena che sembra racchiuderlo sempre più su se stesso (la vetta appare lontana).
Occorre non dimenticare che il Capricorno appartiene al quarto quadrante zodiacale, in analogia con l’Inverno e con l’avanzare dell’età umana. Il messaggio più intimo che il Capricorno suggerisce è che anche nell’invecchiare occorre non smettere mai di sognare, di gioire, di giocare, di progettare, di amare.
D’altra parte per il Capricorno e per i Saturniani in genere, il lavoro di destrutturazione – costruzione non è cosa da poco e i tempi d’attesa realizzativa sono, per loro natura, più lunghi. Ecco perché appaiono più vecchi da giovani e più giovani da vecchi.

Nazzarena Marchegiani

 

 
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