“Acqua chiusa, sonno delle paludi/ che in larghe lamine maceri veleni,/ ora bianca ora verde nei baleni,/ sei simile al mio cuore./Il pioppo ingrigia d’intorno ed il ...leccio;/ le foglie e le ghiande si chetano dentro,/ e ognuna ha i suoi cerchi d’un unico centro/ sfrangiati dal cupo ronzar del libeccio/Così, come su acqua allarga/ il ricordo i suoi anelli, mio cuore;/ si muove da un punto e poi muore:/ così t’è sorella acqua morta” (S.Quasimodo)
Questa poesia di Quasimodo mi sembra molto adatta per introdurre il segno dello Scorpione. Ma tutt’altro che ‘morta’ quest’acqua, apparentemente immobile, nasconde un turbinio di fremiti e sussurri non percepibili all’esterno proprio come i nativi di questo segno. Le analogie stagionali aiutano moltissimo a comprendere le ‘motivazioni’ e i ‘perché’ dell’essenza di ogni segno. E, come già detto per gli altri, anche Scorpione ha il suo percorso da fare e/o progetto da realizzare e questo fa sì che essendo, per l’appunto un ‘per-corso’ nessun segno è esente dal prendere in considerazione che gli stadi evolutivi sono anche in relazione all’età.
La Natura, che in Ariete aveva iniziato il suo ciclo vitale, ‘sembra’, a questo punto, concludersi in Scorpione. Dopo la Luce della Primavera/Estate, dopo l’equinozio di autunno - avvenuto in Bilancia - pian piano le ore diurne diminuiscono lasciando il sopravvento al buio che ‘sembrerà’ regnare sulla vita. Ma la Natura non muore,niente muore nell’Universo, tutto si trasforma ovvero tutto ciò che muore e si decompone in natura si trasforma in humus per dare l’avvio ad un nuovo ciclo riproduttivo.
Nel Vangelo di Giovanni vi si legge: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, porta molto frutto” (Giov.12,24s)
Questo passo ci riporta all’esempio del seme che, se dopo la semina e nell’oscuro ventre della terra non 'macera', esso resta 'fisso' o, comunque, 'identico a se stesso' senza fruttificare. Così può capitare all’essere umano che può rimanere a lungo davanti a questa ottava ‘porta’ senza riuscire, per lungo tempo, ad andare 'oltre' ovvero verso una 'ri-nascita' sia psicologica che spirituale.
E’ la presa di coscienza dell’ impermanenza ovvero della ‘fine’, della morte che, agendo come una ‘livella’, può provocare un totale ‘crollo psicologico’ tale da lasciare poi spazio ad una personalità rinnovata. Ad esempio, nell’astrologia psicologica della Eridano School è proprio in Scorpione che si colloca la fase dell’adolescenza: una fase di trasformazione in tutti i sensi, colma di ambivalenze e di ‘guerre’ ormonali.Come il serpente, occorre, dunque, lasciare la vecchia pelle per indossare una ‘muta’ nuova e più brillante. Anche l’esempio del bruco che diventa farfalla può rendere l’idea.
In fin dei conti Scorpione ricorda all’Io che non è onnipotente. Non a caso questo ottavo segno è in quadratura con il Le-ONE che rappresenta, nella fase edipica, l’esplosione dell’Ego – centrismo. Degna di nota, a questo proposito, è un insegnamento del Buddha: “a colui che percepisce l'impermanenza si manifesta chiaramente la percezione della inconsistenza e mancanza di un io. E in chi percepisce questa inconsistenza, l'egoismo viene distrutto. E, come risultato, ottiene la liberazione persino in questa stessa vita.”
Diciamo, dunque, che lo Scorpione ad uno stadio iniziale, è piuttosto ‘reattivo’ ovvero anziché ‘agire’ 're-agisce' ad ogni minimo 'sussurro'; è condotto e ‘mosso’ dagli altri e usa il veleno della ‘coda’ (l’inconscio) per colpire ‘a caso’ chi capita nelle vicinanze. E’ vero che appartiene all’elemento Acqua – femminile e ricettivo – ma ‘ospita’ Marte e Plutone che sono due delle funzioni più rappresentative del maschile; ciò indica una capacità di trasformare ogni minimo turbamento in reazioni viscerali.
E'un essere estremamente coraggioso, possiede qualità materne che rasentano l’abnegazione; non attacca mai per primo ma usa strategie difensive molto sofisticate e imprevedibili. C’è da chiedersi comunque perché questo segno, in genere, sia così ‘sulle difensive’; la motivazione va cercata, soprattutto, nelle profonde ferite emotive che gli ‘scorpioncini’ hanno subito a motivo della loro esasperata sensibilità facendoli sentire, molto spesso, in pericolo di vita. Tutto ciò porta a sviluppare un forte controllo sulle emozioni. Di conseguenza può accadere di falsare la propria vera identità in cambio di un forte bisogno di attenzioni e di tranquillità che aiutino a superare questo forte timore della distruzione.
Solo quando avrà cauterizzato le sue ferite interne, fatto luce sui suoi intenti e risentimenti, lo Scorpione potrà usare il suo immenso potere per guarire prima se stesso e poi coloro che ha vicino.
Quando lo stadio Scorpione passa a quello del Serpente ecco che già avviene una trasformazione: prima di tutto il veleno non passa più per la ’coda’, ma per la ‘bocca’, ma, come ben si sa, in natura esistono i serpenti velenosi, ma anche quelli innocui. Qui si collocano anche tutti quegli psicologi che cercano di aiutare a ‘sollevarsi’ togliendo, pian piano, il veleno accumulato. A questo stadio la volontà verso la ‘verticalità’ è fondamentale altrimenti la ‘pancia’ continuerà a strisciare per terra ovvero orizzontalmente. La verticalità, infatti, porta all’innalzamento e a questo stadio (in verticale) Scorpione è più simile ad un’aquila che vola al di sopra delle meschinità e il potere personale (inteso non sulle altre persone, ma come potere direttivo della personalità) è pienamente realizzato. Ci sarebbe anche un altro stadio, quello dell’Araba Fenice (l’immortalità): in sintesi è quel grado di sapienza esoterica capace di trovare la positività anche nelle situazioni peggiori della vita.
A mio avviso, dunque, le ‘prove’ più intime e spirituali avvengono proprio in Scorpione, in questo ottavo segno, molto intelligente, affascinante e magnetico.
E come già scritto più sopra, è una via di accesso (direi obbligata), una sorta di ‘soglia’ (l’ottava) è ciò che a livello più esoterico rappresenta. Una soglia da varcare per accedere ad un livello superiore di coscienza e di conoscenza. Ma come in tutte le ‘prove’ più significative può accadere di rimanere a lungo a ‘bussare’ prima di riconquistare il ... Paradiso.
(Di Nazzarena Marchegiani)