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  INDIVIDUAZIONE
discussione inserita da Simona
 

Picasso diceva: "Io non mi evolvo, io sono".
Forse voleva dire che nasciamo già con tutto ciò che potenzialmente siamo (ecco il cerchio natale) ma subito dimentichiamo e poi la vita è un continuo risvegliarsi di ciò.
E’ questo il principio di individuazione?

 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 19
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A CURA DI
 - inserita il 23/02/2010 12:45:45

- Ciao Simona:)

Molto bella questa riflessione!
Allora,credo che tutti noi nasciamo con molte potenzialità,o talenti alla nascita,(tutti differenti)che poi troviamo nel tema natale, e li scopriamo pian piano da adulti,man mano che andiam a formarci una struttura,costruendo le nostre fondamenta prima di tutto,poi per chi crede nella reincarnazione,ho letto che il liquido amniotico per esempio,dicono che serva appunto a cancellare memorie di vite passate,perchè poi se ricordassimo tutto cosa impareremmo stando qui se fossimo influenzati da cose già vissute?O se uno, non crede nella reincarnazione,come può scoprire se stesso,chi è, i suoi limiti le sue paure, i suoi punti di forza etc se non li vive vivendo la vita stessa cadendo e rialzandosi mettendosi in gioco etc?

L'essere umano credo risvegli una parte di se stesso, ogni volta che aggiunge un altro frammento riscoperto,tramite una nuova esperienza vissuta in quel momento preciso, (un libro un film una canzone etc)che serve a risvegliare quel particolare ricordo o memoria,che poi lo porta a divenire un pò più consapevole.

Credo anche che ci sian dei pezzi da risvegliare da soli,in solitudine nell'ascolto di se stessi,ed altri che avvengono proprio, tramite uno scambio una condivisione come può accadere anche qui!

Sai mi fai venire in mente il film "la musica nel cuore",non è una sorta di principio d'individuazione?Il bimbo che sente la musica senza averla mai studiata?Un pò come tutti i grandi della musica come x esempio, anche Allevi che sente prima, la musica di quello che andrà a comporre poi,(e come diceva Nietzsche : "la musica precede l'idea")e poi la mette in note.

Penso che il principio d'individuazione sia unico per tutti,anche nel fatto dei tempi in cui ognuno lo riscopra,nel senso,che ci vuole una certa consapevolezza per aiutarsi a intraprendere il viaggio verso la scoperta, e il risveglio totale del nonstro princio d'individuazione, che poi non è che il progetto del nostro sole?
Ciaoo:)


Shay
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 - inserita il 23/02/2010 15:59:01

- Ciao Shay,
grazie per il tuo intervento!
Tu credi che tutti raggiungano l'individuazione?



Simona
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 - inserita il 23/02/2010 16:29:52

- Credo,che imparare a conoscere se stessi, sia la chiave per raggiungere la metà e compiere il viaggio dell'eroe,o realizzare il progetto del nostro sole in astrologia,se tutti lo raggiungano o no,non posso risponderti!!
Voglio credere che avvenga e lo auguro a tutti,perchè un individuo che risveglia se stesso nella gioia,fà presto a diffondere la sua energia di buon umore, ed è salutare per tutti!
Ogni persona troverà i suoi strumenti personali per raggiungerlo imparando a conoscersi pian piano perchè l'importante non è la metà,ma vivere il proprio percorso nel qui e ora,nel presente e senza aspettative!Questo è il mio punto di vista,ogni persona ha una sua ottica personale unica,così come tutti noi siamo unici!
Ciaoo!


Shay
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 - inserita il 24/02/2010 22:39:22

- Il termine 'individuo' significa 'non diviso' come se il processo di individuazione fosse la 'ricerca' di ogni frammento...perso per strada. Come sempre mi riesce meglio raccontare attraverso le metafore. Immaginiamo il Paradiso Terrestre e Adamo ed Eva (o anche lo specchio di Alice!)I 'nostri', per colpa di una mela sono...'caduti', come se la presa di coscienza di qualcosa fosse paragonabile ad una...'rottura'. Il Paradiso Terrestre non è poi paragonabile ad un narcisistico 'Io' in cui non esiste nè movimento nè cambiamento e quindi alcuna evoluzione? L'1 immutabile senza una seconda istanza non produce alcuna crescita...è un po' come 'attraversare' lo specchio (andare oltre se stessi) e non si può attraversarlo senza romperlo....lo specchio. Non è forse l'individuazione un processo di 'ri-cerca' dei pezzi dello specchio...perduto? In astropsicologia è Urano la funzione che rappresenta l'individuazione o, per meglio dire, "l'archetipo originiario di me".



Nazzarena
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 - inserita il 01/03/2010 16:27:49

- Cogito ergo sum!
L'essere umano è dotato di ragione che aiuta la conoscenza esterna ed interna in un continuo scambio bidirezionale, anche attraverso l'altro, il tu ed il noi.
La conoscenza e la ri-cerca di se stessi è il primo passo del processo di individuazione per arrivare al proprio sè, attraverso l'io ed il me! Le strade da percorrere sono diverse e molteplici per ognuno e l'apprendimento avviene anche attraverso le emozioni ed i sentimenti, oltre che con la ragione. Alcuni scelgono la via della sola meditazione.
Importante è capire che abbiamo un progetto da realizzare e per questo dobbiamo intraprendere un percorso introspettivo di ri-scoperta dei nostri talenti e delle nostre capacità/attitudini al fine raggiungere la propria individuazione, realizzando così il proprio progetto e contribuendo a quello collettivo!


Sabina
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 - inserita il 10/03/2010 16:15:08

- Nel lavoro di analisi che sto facendo da un po' oggi è venuto fuori uno spunto che credo sia legato al mio sole in toro in casa 2.
Sono cose difficile da scrivere, però ci provo.
E' venuto fuori che ho come un'immagine falsata di me. Io che mi sento una mozzarella vedi un po' che, invece, sono una roccia (è la stessa cosa che mi scrivevi tu, Nazza, quando parlavamo del mio nome???)
La professionista che mi aiuta dice che ho grandi risorse e qualità perché non è stata per niente facile la mia vita ed io invece ho scelto via via, sempre, le strade più "buone" x non arrendermi al dolore.
Credete che ciò sia legato al mio sole o si possa leggere ciò nel mio tema?
Gubbio, 26.04.1977, ore 2,50
Grazie

Vi lascio qualche frase di Alda Merini:

- il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscerci
- non ho più notizie di me da tanto tempo
- nessuno mi pettina bene come il vento (questa avrei voluto scriverla io, x tutte le volte che l'ho pensata una cosa così, naturale, dolce, sensibile)

Tra un po' è il compleanno di Alda, che ci ha lasciati da così pochi mesi. Si potrebbe vedere il suo tema... Mi ricordo che era stata a Gubbio qualche anno fa e Bonolis le chiese quale è il senso della vita e lei gli rispose che il senso è nella vita stessa.



Simona
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 - inserita il 10/03/2010 17:34:18

- Strade "buone" nel senso che le difficoltà nonostante una iniziale lentezza poi le prendo in mano, le guardo in faccia e le gestisco io.
Come a dire che nel bene e nel male sono io, consapevolmente, faber della mia vita.
Credo che questo, oltre al sole in 2, sia anche dovuto al mio essere molto saturniana.


Simona
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 - inserita il 12/03/2010 09:30:25

- Cara Simona,
è che a volte c'è bisogno che siano gli altri a sottolineare e a farci vedere certe cose di noi stesse. D'altra parte come può essere che tu sia 'arrivata' al punto in cui sei se non avessi avuto delle risorse tue proprie al di fuori di quelle materiali? Forse il lavoro che stai facendo con la professionista (come la chiami tu) è proprio quello di individuare in te quelle risorse personali e interiori che il più delle volte (sembra assurdo)ci...sfuggono. E un toro in 2^ è proprio questo che dovrebbe fare. Tra l'altro il 'Toro' che sei, ha la sua funzione 'maestra' - Venere - in Ariete in 1^ ed è in trigono a Saturno...valori dunque solidi...lotte tenaci...insomma, non molli mai.
Un abbraccio.


Nazzarena
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 - inserita il 14/03/2010 16:46:29

- Il giovedì sera c’è un programma su la7 "mamma ha preso l’aereo" che parla di adozione internazionale.
I bambini abbandonati "richiamano" la mia ferita di abbandono di quando ero piccolissima.
Durante la trasmissione intervistano delle psicologhe ed eccone una che, lo scorso giovedì, dice un paio di cose che mi fan venir giù un bel pianto...

1) la ferita precoce dell’abbandono non si comunica con le parole ma con i sentimenti, ad esempio la rabbia, il pianto.
Verissimo. E allora questa ferita che non si cura con le parole, perché è una ferita che si verifica in una fase pre-verbale del bambino, potrà curarsi con i sentimenti, con le emozioni???

2) x chi è stato abbandonato è molto difficile il rapporto con la proprietà, con le cose che possano poi essere sentite proprie.
Verissimo. E non è forse questo legato alla paura di perderle nuovamente???


Simona
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 - inserita il 17/03/2010 17:34:56

- Così Aldo Carotenuto in "Eros e Pathos":

è in fondo a noi stessi che possiamo trovare la forza di accettare e vivere completamente l'abbandono assoluto, in particolar modo da parte dell'oggetto primario del nostro amore. Io non ho più un padre e una madre dietro alle spalle. (...). Quando si ha il coraggio di capire che abbiamo già perso tutto ciò, si diventa l’interlocutore di se stessi

il processo di individuazione è quel processo attraverso il quale l’uomo riacquista la propria unità, nella quale convergono le potenzialità consce e inconsce: allora sa che cosa fare della propria esistenza, perché conosce il disegno inscritto dentro di lui


Simona
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