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  ASCENDENTE
discussione inserita da Simona
 

Cara Nazzarena o chi vuole rispondere,
quanto è importante il segno e la casa dove cade il signore dell'ascendente? Io comincio a pensare che lo sia e molto. Urano signore del mio ascendente acquario è nello scorpione e in casa 8 (una doppia enfasi) e queste valenze plutoniane (mi piace andare nel profondo, l'ovvio non mi basta) io le sento e le ho sempre sentite al di là del periodo plutoniano che ora sto vivendo.
Grazie,
Simona

 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 58
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A CURA DI
 - inserita il 12/01/2009 15:11:39

- Caro Arcangelo,
anche io aspetto il killer... ad istinto avevo scelto di partire da lui...
Non smettere di cercare!! Che si possa condividere o meno quanto segue voglio riportanti quello che un prof mi disse tempo fa: "sono della filosofia del caos... nel senso che all'inizio è bene avere molti concetti, anche molta confusione perchè poi, col tempo, la nebbia si dirada e lo sguardo va più lontano, gira a 360°".

Cara Nazzarena, grazie. Capisco che non abbia senso vedere la luna in 5 e confrontarla con quella in 6 e fare così anche con nettuno, perchè comunque è a tutto il tema che bisogna guardare. Credo comunque che più o meno l'orario giusto sia le 2,50. Perchè se faccio la sinastria con le persone tra le più importanti della mia vita, sino ad ora, ci sono degli aspetti perfetti con l'ascendente e il discendente. Credo che anche guardare ai transiti possa essere un buon modo per verificare. Se avete altri consigli da darmi, vi ringrazio sin da ora.

Un abbraccio,
Simona



Simona
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 - inserita il 13/01/2009 14:15:25

- Se la logica esiste solo a partire da premesse e da un centro, da osservazioni rigorose e da dimostrazioni, risulta evidente come non possa esistere che una preminenza parziale.
Inoltre la verità personale scaturisce da un imprinting e da un avventura altrettanto personali, poichè ciò che risulta splendente, reale, ha dentro di sè una risonanza maggiore che altri temi. Ci sono scienziati, politici, missionari, e non credo che sia solo vocazione, o interesse, o lavoro materiale-necessario. Il sistema di credenze è complicato, e con esso il sistema di realtà, non solo quello spazio tempo.
Credo che non esista una Verità con la V appunto, maiuscola. Il sistema di linguaggio interiore ha una propria decodifica e la stessa convenzione linguistica dà modo ai vari strumenti e sensi individuali di dare ragione, sistemi di riferimento, percezione, misura e cognizione.
Credo che non esistano due verità simili, come non ne esistano due individui.
L'accesso alla verità è parziale nella nostra condizione, e credo che non la abbracceremo mai tutta (come non è possibile abbracciare completamente altri assoluti, come il sapere, il mondo, eccetera).
Per quanto ci si senta vicini ad un argomento o a noi stessi, non potrà mai esserci un completamento o una meta, ma soltanto una condizione, un sentimento, una sensazione.
La scienza e l'umanesimo credo che siano molto più vicino di quello che pensino, sono solo due veli, due distinzioni, ma di superficie.
Se è vero che l'uno è il tutto, ma che il tutto in realtà è Nulla, come viceversa, vuol dire che se esistono infinite verità non ne esiste nessuna.
E se non ne esiste nessuna, comprendiamo il tutto.
Senza ovviamente metterci la nostra di verità.
Come disse sordi in "Americano a Roma" -Spaghetti, m'avete provocato, e io ve magno.
Ma ovviamente è una mia verità questa, e quindi non è nè assoluta, nè uguale alla vostra. =) divertente e complicato no?


arcangelo
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 - inserita il 13/01/2009 15:36:25

- Caro Argangelo,
se le provocazioni servono a farti esprimere e scrivere..ben vengano!
Che la Verità assoluta non esiste questa è...verità...!???::wink:: Ma così facendo non si arriverebbe mai da nessuna parte se non ad uno 'scetticismo' cronico senza via d'uscita.
Se inizialmente (e questo in tutti i popoli esistenti sulla Terra) non ci fosse stato un 'linguaggio' convenzionale che avesse racchiuso un senso di realtà comune, come avremmo fatto a comunicare? Come avremmo potuto 'riconoscerci' come esseri diversi dalle piante e dagli animali se non avessimo dato a tutto un...nome 'convenzionato' da tutti? Mercurio/Gemelli è molto importante nella primissima parte della vita proprio perchè è la funzione atta al 'senso di realtà comune'. Ad esempio: se dico 'verde' tutti sanno a cosa mi riferisco. Senza questo passaggio i livelli superiori dell'essere potrebbero sfociare con facilità in inutili quanto deleterie fantasie. Quindi, come in tutte le discipline, l'allievo/a per prima cosa ap-prende così com'è, poi, con il tempo elabora e aggiunge la 'propria verità' che è un passaggio da nona casa. In gemelli saprò scrivere e riconoscere, ad ex,i numeri: 1, 2, 3, 4, ecc.ecc. In Sagittario, magari,parlerò anche di unità, di dualità, trinità, quaduplicità con tutti i simbolismi annessi e connessi e con l'aggiunta di personali riflessioni e attributi.
Questo per dire che anche l'astrologia
non esula da postulati di base che, a mio parere, potranno assumere significanze ulteriori e quindi diverse a partire da un linguaggio astrologico comune.

Un caro saluto.


Nazzarena
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 - inserita il 13/01/2009 20:15:41

- Non solo in filosofia ci sono ritrattazioni, continui teoremi, ponti sospesi tra intellettuali che divagano tra scontri e incontri, speculazioni, cosa comune anche ad altre branche come l'antropologia, la sociologia..ma il bello è che succede anche in teorie considerate "esatte" come la matematica, la fisica, la scienza in generale, dove un teorema valido 300 anni fa, o perfino 50, non ha più validità oggettiva (la post-moderna fisica quantistica, che ha scardinato molte verità ritenute indissolubili).
Ognuno aggiunge un contributo, ma allo stesso tempo, questa comunicazione crea confusione nella stessa teoria.
Per cui non ci saranno quelle linee di base dove poter riconoscere convenzioni (come il linguaggio gemellino, che va dall'alfabeto ai numeri, i cardini) ma vere e proprie fortezze di pensiero.
Nulla di esistenzialista, tuttavia anche su temi non prettamente "superiori", assoluti, è difficile mettersi d'accordo.
Quando si esula anche marginalmente dalla convenzione, nascono tanti incompresi, ma anche tante verità e sistemi di pensiero.
Astrologia inclusa, dove tra gli stessi astrologi, e tra gli stessi specialisti della stessa scuola di pensiero, non esiste perfettamente un qualcosa di concordato su un tema, come sottolineato sopra per l'ascendente.
Ognuno apporta le proprie credenze, i propri impianti, le proprie strutture, la propria storia...c'è un'evoluzione interna durante questa rappresentazione in ciò in cui si crede.
Ma più che una provocazione, il mio pensiero rimarca un dato di fatto, dove su nessuna disciplina esistono leggi e interpretazioni fisse, tantomeno su temi così insistentemente presenti e vaghi, profondi come quello della Verità, del Sapere, dell'Amore, e della Legge stessa, sia attualmente sia nella storia dell'umanità.
E non si parla di necessario libero arbitrio, poichè quello è presente comunque sia nel governare il nostro stile di vita, sia nella libertà di pensiero e di essere (altro tema che ha impegnato miriadi di neuroni dalla preistoria ad oggi, a partire dal paganesimo al Buddismo).
Ma sottolinea comunque un'incompletezza, (cfr. i teoremi di incompletezza di Godel) nella quale nessun teorema, matematico e non, avrà mai verità oggettiva, assoluta.
E se si ripercorre questa "assenza", in maniera zen ed orientale in genere, si arriva proprio alla mancanza di Verità..che sembra proprio uno dei presupposti, di alcune teorie sull'illuminazione, presenti nel mio post precedente.



arcangelo
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 - inserita il 13/01/2009 23:15:54

- Caro Arcangelo,
forse stiamo mescolando la stessa minestra...magari tu da un verso ed io dall'altro. Ma gli ingredienti sono sempre gli stessi.
L'Astrologia, a mio parere, non ha bisogno di 'dimostrare' chissà che cosa...e concordo con te che molto dipende dalla storia personale. Come già tu hai accennato, neanche ciò che si studia a scuola o all'università è da ritenere 'verità assoluta'...tant'è che cambiano metodi, sistemi e naturalmente anche contenuti perchè, nel 'divenire' altro si è scoperto. Il bello è che 'scoprire' non significa 'creare dal nulla', ma 'vedere ciò che prima era coperto' e che quindi già esisteva.
E'la Storia stessa dell'Uomo ad essere in divenire ossia alla ricerca continua di perfezionamento (molte volte anche sbagliando), ma ciò non toglie che per arrivare a 'quel Nulla', a 'quel vuoto', a quell'illuminazione di cui parlano gli orientali...prima non occorra 'immergersi' totalmente nella propria umanità. Budda diventò l'Illuminato dopo esperienze comuni a tutti gli uomini...anche se di origine regale.Credo comunque sia questione di...'sintonia' interiore la possibilità di 'sentire' se una cosa ci è congeniale nel 'caos' delle teorie.
Poi è anche vero che, personalmente, preferisco partire da presupposti, per così dire, 'terra terra' e come postulati di base (in generale) intendo la possibilità di avere un minimo di mezzi per poter andare oltre. Tanto per fare un esempio: per scrivere e comunicare dovrò, prima di tutto 'dar vita' al gesto grafico della mano (la mano ha prodotto l'allungamento della fronte nella morfologia umana); poi dovrò conoscere,come minimo,l'alfabeto o comunque il disegno...poi mi occorre almeno un foglio e una matita per imprimere un messaggio e questa è una teoria facilmente convertibile in pratica e difficilmente discutibile e anche se oggi ci si serve di metodologie ben più avanzate ...è 'vero' che rimarrà una 'verità'oggettiva, se vuoi anche parziale, ma indispensabile fino a quando l'umanità intera non avrà acquisito il dono della telepatia o...l'illuminazione


Buona serata!


Nazzarena
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 - inserita il 13/01/2009 23:31:54

- Caro Arcangelo,
una piccola dimenticanza: allora ci riveli a chi appartiene il 3° tema?



Nazzarena
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 - inserita il 14/01/2009 15:43:48

- Cari amici,
si, si aspetto anche io il n.3! Poi nel post sui temi presentati da Arcangelo avevo fatto tempo fa una domanda, se qualcuno avesse voglia di dare un'occhiata...

Ma con le case 1-2-3 così piene come quelle presenti nel mio tema natale, il viaggio di questa mia vita è centrato sul riconoscimento di me stessa??? Devo esprimermi??? Allora c'è poco spazio per gli altri in questa vita??? C'è solitudine? Non sono chiamata a restituire nulla a chi mi circonda?
Grazie,
Simona
Gubbio, 26.04.1977, ore 2,50 (credo stavolta sia orario giusto!!!)


Simona
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 - inserita il 14/01/2009 17:44:46

- Cara Simona,
prima o poi tutti noi siamo 'chiamati' ad andare 'oltre' il nostro piccolo recinto egoico...ma c'è chi prima deve 'rafforzarlo' questo io, chi deve 'prendere' prima di poter...'dare'. Un po' tutti i Soli sotto l'orizzonte e soprattutto nel 1° quadrante hanno questi bisogni...ma non è assolutamente...peccato. Anzi, con l'età spesso diventano proprio dei punti di riferimento per gli altri: di solito un Sole in 2^, come si suol dire, si è 'fatto da solo' ma ciò non significa solitudine. Il Sole in 2^ costruisce e acquisisce sicurezza, prima di tutto, nel constatare che ciò che fa apporta risultati,ma affinchè ci sia 'risultato' occorre 'osare' e quindi agire e fare.

Un abbraccio.


Nazzarena
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