Per ricevere informazioni inserisci il tuo indirizzo Email
 
       

 

   
DISCUSSIONI
RISPOSTE
  Il Risveglio Centro Studi
120
1608
       
  DISCORSI IN LIBERTÀ..TEMA DI NASCITA
discussione inserita da Arcangelo
 

Salve a tutti, ciao Nazzarena.
Sto scrivendo ad un'ora indecente, per cui scusate se il testo seguente è un pò confuso. Ho pensato di dare qualche spunto mettendo qui il mio tema; tuttavia volevo usare un approccio un pò diverso. Gradirei anche che il mio tema fosse discusso proprio in libertà, seguendo il corso delle intuizioni, senza obblighi, io stesso non li porrò, per chi vuole, interviene come vuole.
Non vorrei come introduzione aver stoppato eventuali iniziative; proverei tuttavia anch'io stesso a vederlo sotto un linguaggio, oltre che astrologico, uno VIVENTE, proprio come è l'altra persona dall'altra parte.
Un esercizio anche per noi, ma arrivare fino ai nodi importanti della persona.
Mi interrogavo fino a poco fa, sulla precisione dell'astrologia e sulle sue capacità. Certo, è potente e utile, molto bella, un linguaggio intelligentissimo e antico, ma..fino a dove può arrivare?
una domanda legittima ma un pò preoccupante, perchè davvero c'è l'intenzione nel voler scoprire a pieno le sue potenzialità. IO dalla mia parte ci metto il tema, e anche il mio mettermi in gioco. Forse come non ho mai fatto.

I miei dati, 29-05-1983 21:58, Bologna

 RISPOSTE A QUESTA DISCUSSIONE 136
Inserisci una risposta a questa discussione
 
 
 
A CURA DI
 - inserita il 11/06/2008 13:30:39

- Caro Arcangelo,

continuando il discorso sulla tua 3a casa, quel Nettuno congiunto all'Ascendente credo vi si colleghi alla perfezione.

Un caro saluto.


Alessia
 --------------------------------------------------------------------------------------------
 - inserita il 07/07/2008 13:13:29

- Se è vero che certi transiti influenzano aree determinate, non posso esserne che convinto attraverso questa prova..non si può certo dire che io non stia cambiando, con Plutone di transito in 1a e peraltro congiunto a nettuno..
Sto indubbiamente provando anche smarrimento e sfiducia in certi casi, prezzo necessario forse..per acquisire una mia personale visione delle cose.
Tuttavia volevo solo dire che ci sono, penso di poter continuare questo forum di gruppo.
Nonostante abbia avuto e sto avendo particolari momenti di scetticismo non nei confronti dell'astrologia (Strumento formidabile) ma nei confronti del modo in cui viene posta.
Proprio in questi ultimi giorni stavo riflettendo su come, secondo me, sfuggano alcuni aspetti che spesso la possono far tacciare di qualunquismo nelle opinioni che un pò "se la raccontano" nel senso che tracciare un quadro assolutamente adeguato, significa comunque analizzare e ricevere degli output dalla persona, sia vedendola fisicamente, sia veri e propri tracciati di vita.
Ma oltre a questo, il pericolo di indifferenziazione tra i vari simboli è molto grande: e una persona rischia di portare questo bel cestino di simboli tuttavia senza vestire adeguatamente la persona che ha davanti di ciò che gli è già proprio, ma facendolo così riconoscere al counsellor, confermandolo.
Senza contare che proprio non conoscendo la persona, se non la si ascolta, si rischia di cucirgli addosso simboli e modelli che non le appartengono, tralasciando i suoi e quindi facendo sì che alcuni aspetti suoi vengano messi da parte, con la possibilità che alcuni vengano, dopo questo, rimossi o non visti, durante il corso della astroterapia.
Sono piuttosto dubbioso, anche se non perdo mai la mia voglia di migliorare la situazione esistente.
Come diceva quello studioso, datemi mezzi e tempo, e vi dimostro qualsiasi cosa..



arcangelo
 --------------------------------------------------------------------------------------------
 - inserita il 07/07/2008 16:12:06

- Caro Arcangelo,

piacere di ritrovarti. Certo 'quello studioso' aveva ragione: ci vuol passione, molta pazienza... A presto per approfondimenti.

Un abbraccio.


Alessia
 --------------------------------------------------------------------------------------------
 - inserita il 07/07/2008 19:39:49

- Caro Arcangelo,
non credere che non ti capisca. A volte penso che la difficoltà maggiore per restituire dignità all'astrologia sia proprio quella di 'cambiare' il linguaggio che generalmente si usa in questo contesto. Mi rendo conto che troppo facilmente (anche perchè tutto oggi richiede 'velocità' e sveltezza) -
si ricade sul 'solito' linguaggio delle 'influenze' astrologiche. Mi scuso perchè io per prima vorrei essere più attenta. Si dovrebbe pensare ai transiti come se l'astrologia non esistesse. Nel senso che chi non conosce niente di questa disciplina
'partecipa' comunque ai propri cambiamenti e trasformazioni...se non altro per una legge naturale insita nell'evoluzione dell'uomo. Con o senza astrologia l'uomo va comunque avanti...perchè l'evoluzione stessa lo richiede. Se "ciò che è in alto è uguale a ciò che è in basso" non fa altro che riflettere per ANALOGIA e non per INFLUENZA tanto più che l'astrologia psicologica pone in primo piano il linguaggio di 'somiglianza'..tant'è che per 'pianeti' (ciò che è in alto...) si intende quelli...astronomici e di riflesso per 'funzioni umane'(...è uguale a ciò che è in basso...)le parti psicologiche dell'uomo.
E' molto importante non 'inquadrare'per non 'cadere' nel qualunquismo astrologico per poi non uscirne più.
Mi demoralizzo quando sento dire: "Se sei dei pesci allora 'fumi'e se non fumi certamente bevi". Questa te l'ho voluta raccontare perchè riguarda proprio questo genere di discorsi.
Anche qui, caro Arcangelo, c'è bisogno di maturità, di rispetto dell'essere umano, di serietà e l'umiltà di mettersi sempre in discussione. E' il 'dubbio' che dovrebbe accompagnare e tracciare la via per nuove interpretazioni e non la certezza assoluta...però far diventare questa disciplina un metodo funzionale alla crescita interiore e di conseguenza esteriore...ci vogliono persone che non demordino, persone di coraggio, persone che credono ancora che nel mondo c'è anche 'tanto, ma tanto di buono'.

Un abbraccio.


Nazzarena
 --------------------------------------------------------------------------------------------
 - inserita il 08/07/2008 00:46:11

- Sì, nazzarena, ti ringrazio anche solo per aver colto quanto volevo dire..
molto spesso quando si spiega un tema tradizione vuole che l'operatore debba assumere un atteggiamento di chi voglia spiegare una realtà che non c'è già; mentre semplicemente dovrebbe essere una presa di coscienza delle realtà già esistenti.
D'accordo che il dubbio debba essere motivo fondante di un'analisi, non la certezza: come diceva Bacone, chi inizia pieno di certezze finisce pieno di dubbi, e viceversa.
Rimarco inoltre che ad ogni visione iniziale del tema natale l'approccio non può non considerare dubbi, nel vedere quale simbolo sia da mettere in gioco; è una ricerca, non una notifica, da parte di chi fa il tema..
Perfetta la rappresentanza dell'analogia e non dell'influenza; la penso allo stesso modo.



arcangelo
 --------------------------------------------------------------------------------------------
 - inserita il 08/07/2008 00:47:07

- Ciao Alessia,
bentrovata anche a te..a presto


arcangelo
 --------------------------------------------------------------------------------------------
 - inserita il 08/07/2008 12:09:31

- Ciao Arcangelo,
bentornato!!!
Capisco anche io i tuoi dubbi!
Per me l'astrologia non è una terapia, è un linguaggio simbolico e nella lettura di un tema fondamentale è l'apporto di chi scambia con te la lettura, perchè può essere davvero difficile "scambiare" soprattutto se non c'è affinità con chi hai davanti.
Per questo oggi credo che la comunicazione sia un'arte.
Solo che poi ti accorgi, quando pian piano con passione e pazienza come scrive Alessia ti addentri sempre più nell'astrologia, che questa non è solo la lettura di un tema ma è qualcosa che leggi ovunque intorno a te.
Ad un certo punto quando il simbolo ti è entrato davvero dentro tu lo senti in ciò che ti circonda, riconosci una venere/plutone, un sole/saturno, un mercurio/nettuno, perchè quell'energia la senti.
Ma non è magia, è che l'astrologia è un codice con delle regole ma parla dell'anima quindi non c'è una certezza, una verità assoluta eppure quando sento delle energie e poi le riscontro allora intuisco che c'è qualcosa che va oltre.
Ti abbraccio forte,
Simona


Simona
 --------------------------------------------------------------------------------------------
 - inserita il 08/07/2008 18:22:43

- "Lode del dubbio" di Bertolt Brecht può sopperire a molte 'sfumature' riguardo al 'dubbio'. Ne riporto una brevissima parte. E' la parte che conclude la sua...'lode'.

"Certo, se il dubbio lodate
non lodate però
quel dubbio che è disperazione!
Che giova poter dubitare, a colui
che non riesce a decidersi!
Può sbagliare ad agire
chi di motivi troppo scarsi si contenta!
ma inattivo rimane nel pericolo
chi di troppi ha bisogno.

Tu, tu che sei una guida, non dimenticare
che tale sei, perché hai dubitato
delle guide! E dunque a chi è guidato
permetti il dubbio!"

Saluti a tutti.


Nazzarena
 --------------------------------------------------------------------------------------------
 - inserita il 09/07/2008 12:53:53

- Caro Arcangelo,

riprendendo il discorso del tema natale, mi sono soffermata ora, su quella tua Luna in prima casa. Un’acqua visibilmente molto fertilizzante, tanto che trigona Mercurio in Toro in V, come a significare, 'ce n’è abbastanza per ammorbidire tutta questa terra'. Subito nell’evoluto e compiuto segno che completa la triade, il Capricorno, come a ribadire la presenza di un bel bagaglio di nascita. Venere dall’altra parte (e siamo nell’asse 1-7) nonostante si presenti in abito 'scuro' potrebbe essere un elegante 'vetement' da indossare per una piacevole ed affascinante nonché seducente occasione. Ecco, parto da tali presupposti, per dirti soprattutto che, al momento, colgono la mia attenzione, gli ampi spazi, di ampio respiro, tra la 1a e la IVa casa corrispondenti a VIIa e Xa. Zone in cui c’è meno affollamento e che esprimono, a mio parere, un senso di libertà e di libero arbitrio, forse proprio lo stesso che vai cercando, piano piano, ma anche con forte passione e altrettanta pazienza. Si sente Urano scalpitare dall’alto della sua saggezza.

Un caro saluto.


Alessia
 --------------------------------------------------------------------------------------------
 - inserita il 10/07/2008 11:24:33

- Cara Nazzarena, grazie per Bertold Brecht: è sicuramente una visione molto vicina a quello che intendo come "privilegio dell'avere il dubbio".
Oggi, proprio a parte "sei toro e quindi ti piacciono i soldi, sei scorpione allora sei fissato con il sesso perchè sei il governatore organi eccetera" mi riferisco anche ad un'astrologia che si scopre come una sorta di magnifica terrazza nella quale la visione del mondo del profondo, al di sotto, rischia di venire sminuita, mitizzata o smitizzata, o semplicemente approssimata. Rudhyar tornava sul punto affermando che quella tipologia esatta per una necessaria introspezione interiore rimane quella centrata sulla persona, perchè solo in quel modo si cura veramente, lo affermava per la psicologia lo stesso Jung.
Tuttavia, il rischio c'è, ed è comunque sornionamente all'angolo. Poichè secondo me, influssi planetari a parte, coi quali si possono spiegare dinamiche, schemi, parti fisse od ossessive, modi di esprimere, parti predilette, campi di espressione, facilitazioni nel percorso, c'è una ripresa delle proprie proiezioni poichè c'è un operatore che può ritrasfondere alcune immagini, tale processo rischia di essere isolato da un contesto.
Ammettendo per primo che, nonostante Nettuni in 1a, pianeti in dodicesima, no i viviamo in un mondo prettamente occidentale (vantaggi e svantaggi a parte) il nostro modo sarebbe quello primario dell'agire (ora lo dico senza doverci per forza fare un discorso, non è questa la mia intenzione). Tuttavia, anche per le stesse meditazioni, sono state messe a punto "meditazioni attive" per l'Occidentale, dove esso può muoversi.
Nel nostro percorso, venire a contatto con la nostra parte più "inconscia" e magica è sicuramente un processo più lungo e irto di porte di passaggio che neanche quello di altri popoli.
Il grande pregio dell'astrologia è che ci riporta ad un contatto indubbiamente fantastico e meraviglioso con i miti che hanno fondato l'umanita, e che continuano a verificarsi, sui quali poggiano le fondamenta dell'essere umano. Riusciamo a ricontattare quel mondo archetipico che da sempre anima la struttura simbolica visibile dagli innumerevoli miti a loro volta raggruppati in segni, pianeti.
Ma se l'astrologia può essere paragonata ad una "religione" (Margherita Hack) e quindi avere questa funzione di riallacciamento ad un qualcosa di trascendentale, primordiale, ma soprattutto di collegamento con le nostre parti più inconsce (la concezione di Dio serve a metterci in contatto con forze più grandi di quelle dell'uomo e in un certo senso con quelle più inconsce, mentre la preghiera stabilisce un contatto con queste nostre forze interiori e inoltre ha la forza della visualizzazione e dell'unificazione delle energie, ordinando gli intenti)dall'altra parte mi sembra che vada fatta una necessaria chiarificazione: la religione è anche un contatto con sè stessi, sebbene a volte esso si verifichi solo per pochissimi punti di contatto, per "programmi inseriti nell'uomo tramite impartizioni", togliendo così la dimensione del mistico e del rituale nel quale ognuno può fare il mistico e il sacerdote interiore venendo a contatto col proprio Dio interiore.
Tale rischio può essere lo stesso dell'astrologia, dove ad una attenta analisi, può seguire una sorta di "dogma preso alla lettera" nel quale sostanzialmente, a parte le parole, non si è tradotto nel proprio mondo interiore il significato e l'intelligenza di ciò che rappresentino quelle parole dette dall'operatore.
Credo che ogni "mistero" per il consultante sia sostanzialmente capire sè stesso e come si funziona. Tuttavia nei propri grandi meccanismi, nelle proprie correnti del profondo, in ciò che non vediamo, nel nostro linguaggio interno di simboli, parte di un'analisi, seppur attenta, rispettosa dei simboli, può essere quella terrazza dove si guarda il mondo beandosi delle stelle, ma evitando di fissare l'occhio sul tormento interiore, sulle dinamiche inconsce e periodiche che, una volta svanita quella finestrella sul cielo, tornano immediatamente a manifestarsi.
Oppure nella complessa storia dell'individuo, tra problemi familiari, d'amore, dinamiche e pulsioni fortissime, nel cambiare continuamente anche se invisibilmente, nel provare nuove emozioni o nel rimanere sempre nella stessa corrente ormai consunta per la troppa percorrenza e la mancanza di nuovi stimoli, tenendo a bada grandissime tensioni che lo corrodono dall'interno, gli si suggerisce semplicemente di "cambiare valori, aprirsi di più, cambiare sistema nel relazionarsi, poichè ha avuto particolari problemi in famiglia".
Ciò che intendo è che la parte dell'iceberg che si vede rischia di essere sempre preoccupantemente piccola rispetto alla stagliante massa sul fondo del mare, e che necessariamente nasconde quel bulbo che invece sarebbe da scoprire.
Il processo di scoperta e di cambiamento reale coinvolge sempre più aree, e ci vuole davvero un'analisi che scenda nei meandri della psiche; la difficoltà è sempre nel raggiungere la persona con i mezzi che abbiamo a disposizione, e si prefigura come vera e propria sfida che essa possa riuscire a "vedersi" non solo con la mente, ma in modo totale e completo.
Si rischia di non agire sui perni o sulle consapevolezze che sorreggono la struttura psichica, passando come "favole o avventure" che tuttavia sono gratificanti poichè ridanno una dimensione sensibile e collettiva alla persona.
Ma nell'universalità del simbolo, nella sua molteplicità di significati, e nel complesso filo che lo lega ad altrettanti complessi significati, la visione e allo stesso tempo il rischio di smarrirsi è grande; rimanendo forse ammirati per quella magia che ti fa osservare il cielo, ma allo stesso tempo incapaci di trovare un nesso e un filo per quanto riguarda l'individuo.
A volte forse rimarcando le stesse parole che continuano a girare negli ambienti astropsicologici, rischiando una generalizzazione che si isola su un intellettualismo non provato sulla propria pelle e privo di ogni significato per la persona (per l'esempio fatto prima) anche perchè essa potrebbe non avere non soltanto cognizioni di tipo psicologico, ma anche semplici collegamenti filologici interni e difficoltà a sentirsi.
IL rischio di smarrimento è grande e altrettanto quello di decentramento delle informazioni prese, non riuscendole a collegare con alcunchè di vitale e problematico nella propria vita.
Poichè anche la più esatta analisi per l'operatore, il counsellor o l'astrologo, potrebbe non esserlo per il consultante: che usa un altro linguaggio non solo di parole, ma anche interno e simbolico, sotto al quale esiste davvero un mondo diverso.
E dato che i rudimenti dell'astrologia sono diversificati a seconda degli autori, ma in sostanza sono collegati e usano spesso le stesse parole soprattutto nello stesso ambito poichè la tradizione occidentale dell'astrologia è quella comune, il rischio di far passare l'astrologia come scienza divinatoria e staccata dal processo di cambiamento è sempre grande, poichè: il rischio che sia un messaggio che rimane all'esterno delle proprie dinamiche che contano causa resistenze interiori, o complessità estrema delle stesse, è forte e secondo me non basta un tema natale, o comunque una superficiale rivisitazione dei simboli.
Qui il problema è tra il linguaggio e la psiche dell'uomo.
Nella mia seppur piccola esperienza, anche conoscendo persone che la praticano da anni e hanno un attenta sensibilità psicologica e fine ricettività, ho riscontrato più cambiamenti e prese di coscienza da altre situazioni e conseguenze.
Ora, l'egocentrismo e l'assoluto orgoglio dell'uomo fanno sì che egli si senta già perfetto, e che faccia fatica a sollevare i fili delle sue dinamiche dolorose interiori; a ciò si aggiunge anche la paura del cambiamento, legata anche a dinamiche interiori ed affettive; senza contare quelle rimosse.
Ma continuo a dire che secondo me la persona in astrologia è sempre un iceberg non per qualità, ma come rappresentazione: ciò che si vede è una minima parte di ciò che è nascosto, e necessariamente si deve integrare ciò che si sente, vede e intuisce anche con altri metodi; senza contare che per molte cose l'astrologia è anche un atto di fede, come la stessa religione.
Fede che nasce e si sviluppa dal contatto con sè stessi, con la propria parte interiore divina, con la credenza e la fiducia in certe parti di sè.
Non tanto nel credere a simboli o parti che non esistono (l'astrologia è sempre analogia e non influenza - Astra inclinant non necessitant) togliendogli quella patina divinatoria, ma credere che si possa cambiare, credere che si possa entrare dentro di sè, credere al proprio mondo interiore, credere al fantastico che c'è in noi.
E questo da quando non siamo più bambini va insegnato, non solo comunicato.
Il rischio è di avere una forbice troppo ampia tra la vita reale dell'individuo e quello che le sue concezioni e credenze gli permettono assommate ai suoi complessi. Che, sull'incisione del rapporto analitico, è decisamente alto.


arcangelo
 --------------------------------------------------------------------------------------------
 
 
1 l 2 l 3 l 4 l 5 l 6 l 7 l 8 l 9 l 10 l 11 l 12 l 13 l 14